lunedì 30 marzo 2015

Biomonitoraggio: una seria analisi dei dati da parte del M5S di Tarquinia

ghirga-biomonitoraggio-tarquiniaIl Biomonitoraggio era stato richiesto non a scopo di puro studio geologico delle aree potenzialmente interessate dalle massicce ricadute di inquinanti emessi dalla Centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord, ma al fine di proteggere l’agricoltura e, quindi, l’economia ed il lavoro ad essa collegati; indirettamente poi, il Biomonitoraggio avrebbe dovuto raggiungere il fine, più importante, della tutela della salute delle popolazioni locali.

In questo chiaro contesto, il Biomonitoraggio ha completamente fallito il suo scopo non tenendo conto, probabilmente perché non ne erano in possesso gli autori dello studio, di dati fondamentali che impongono l’impossibilità di affermare che non esista una fonte puntuale di rischio che possa anche solo in parte giustificare la presenza di elementi tossici come l’arsenico nei terreni analizzati. Infatti, non puó essere escluso in alcun modo che la combustione del carbone nella centrale di TVN non possa essere un fattore causale importante al quale sia dovuta la presenza di metalli/non metalli nei suoli analizzati.

Il Biomonitoraggio non ha analizzato il mercurio e le diossine entrambi inquinanti estremamente tossici emessi dalla combustione del carbone (Report Osservatorio Ambientale Regione Lazio 2010, pag. 149), la cui presenza potrebbe compromettere pesantemente lo sviluppo dell’agricoltura di Tarquinia.

Le ricadute umide non sono state analizzate mentre dati recenti indicano depositi di elementi tossici nei terreni e nei sedimenti marini che diminuiscono man mano che gli organismi analizzati venivano reperiti lontano dalla fonte di combustione del carbone. I radionuclidi nei terreni non sono stati analizzati.

Secondo l’Osservatorio Ambientale della Regione Lazio, Tarquinia, Allumiere, Tolfa e Santa Marinella, dopo Civitavecchia, sono le aree di maggior ricaduta degli inquinanti emessi nell’ambiente dalla combustione del carbone nella centrale di Torrevaldaliga Nord (Report Osservatorio Ambientale Regione Lazio 2010, pag. 14). Questo dato si scontra violentemente con i risultati del Biomonitoraggio che non riconoscono, nella combustione annuale di milioni di tonnellate di carbone, alcuna minaccia di inquinamento dei terreni. Di conseguenza, le conclusioni alle quali sono giunti gli autori del Biomonitoraggio stesso sono difficilmente attendibili.

Durante l’ultimo consiglio comunale, il consigliere del M5S Marco Dinelli ha fatto una proposta che potrebbe essere realmente messa in atto, in attesa dell’auspicata, ma improbabile, chiusura della centrale a carbone. Si potrebbe, infatti, trarre un beneficio immediato anche solo dalla riduzione della quantità annuale di carbone bruciato. Iniziativa molto importante che si scontra con l’aumento di 900.000 tonnellate di carbone bruciate ogni anno nella centrale termoelettrica, recentemente autorizzato dalla Autorizzazione Integrata Ambientale per TVN. Un modo di procedere che lascia veramente poche speranze di risolvere il problema dell’inquinamento causato dalla combustione del carbone se non si agisce con lealtà verso la popolazione.
La consegna alla Procura dei dati presentati dal dott. Ghirga, non fa altro che anticipare le intenzioni del M5S su quanto si è verificato al consiglio comunale sul biomonitoraggio.

M5S Tarquinia

lunedì 23 marzo 2015

Acqua, subito la formazione di bacini idrografici

acqua pubblicaIl diritto all’acqua è un diritto inalienabile e di conseguenza l’acqua deve essere considerata un bene comune in conformità ai principi costituzionali, in ossequio alla volontà popolare espressa con il referendum del giugno 2011, e nella Regione Lazio nel rispetto della legge regionale n.5 del 2014 scaturita da una proposta di iniziativa popolare e approvata all’unanimità.

Da mesi, si cerca di promuovere una cultura di salvaguardia della risorsa idrica e ogni iniziativa utile per affermare la pubblicità del servizio idrico, valutando non ulteriormente accettabile lo stato della gestione del servizio idrico nel nostro territorio,caratterizzato da una pessima conduzione ed accompagnato da un regime tariffario ormai giunto al limite della sostenibilità economica e della giustizia sociale.

Sostenendo le iniziative del coordinamento nazionale “Enti locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico”, che vanno avanti da oltre tre anni, i gruppi locali del Movimento 5 stelle chiedono alla regione di emanare nei tempi più rapidi possibili la legge che istituisce gli ambiti di bacino idrografico e dispone la convenzione di cooperazione tipo per il governo dei medesimi, utilizzando la proposta prodotta dal coordinamento regionale “Acqua Pubblica Lazio” consegnata all’assessore regionale all’Ambiente in data 29/12/2014, così da attuare in pieno la sopra citata L.R. 5/14.

A sostegno di ciò, in molti comuni sono state presentate dai gruppi locali e dai meetup del M5S proposte di delibere comunali che spingano la regione ad andare celermente avanti senza più temporeggiare e procedere, alla formazione dei bacini idrografici e alla ripubblicizzazione della gestione dell’acqua che interessa anche la società Talete s.p.a. come chiarito e proposto chiaramente nell’ordine del giorno del consigliere comunale del m5s di Viterbo.

Invitiamo tutti i cittadini e le associazioni alla prossima nostra azione: sit-in sotto la sede del consiglio regionale del Lazio per il giorno 25 marzo alle 11, mentre in consiglio la nostra portavoce regionale Silvia Blasi effettuerà una question time sull’acqua pubblica.

 Movimento 5 stelle Viterbo – Movimento 5 stelle Canepina – Movimento 5 stelle Tuscania – Movimento 5 stelle Civita Castellana – Movimento 5 stelle Tarquinia – Meetup Vetralla – Meetup Fabrica di Roma – Meetup Canino – Meetup Vitorchiano – Meetup Sutri – Meetup Nepi – Meetup Proceno – Meetup Ronciglione

sabato 21 marzo 2015

Un biomonitoraggio per fare finta di controllare

Il sindaco Mazzola, dopo l’accordo con ENEL per 14.500.000 di euro più 700.000 euro all’anno a condizione dell’effettivo esercizio della centrale a carbone di Civitavecchia, a seguito della relazione del medico per l’ambiente Giovanni Ghirga, invoca “preoccupato” il diktat: “Spegnete voi quella centrale, visto che ora amministrate Civitavecchia” …

enel-controllato-controlloreAl Consiglio Comunale di Tarquinia di giovedì scorso – convocato prontamente dopo la nostra lettera al Prefetto di Viterbo – sui risultati del bio-monitoraggio delle coltivazioni agricole di Tarquinia, il sindaco Mazzola ha dovuto presentare pubblicamente i dati raccolti dal CRA e, suo malgrado, riaprire il dibattito sulla centrale a carbone di Civitavecchia.

La centrale di TVN ogni giorno brucia una nave di carbone (11.000 tonnellate) e rilascia grandi quantità d’inquinanti pericolosissimi, che i suoi filtri non sono in grado di trattenere. Tra questi ad esempio il mercurio, responsabile di gravi patologie cerebrali dei bambini, come ha ricordato al Consiglio Comunale il pediatra e medico per l’ambiente dott. Giovanni Ghirga, intervenuto come esperto su richiesta del consigliere M5S Marco Dinelli. Dopo la relazione del dott. Ghirga, Mazzola ha affermato che se quanto descritto è vero, va chiesta immediatamente la chiusura della centrale al Sindaco di Civitavecchia. Situazione strana: un sindaco chiede a un altro sindaco d’intervenire, invece di preoccuparsi direttamente della salute dei suoi concittadini; è evidente il tentativo di spostare l’attenzione altrove. E Mazzola ne ha di motivi per farlo: parliamo di un sindaco che in cambio di “compensazioni” economiche ha fatto accordi graditi ad ENEL quando i cittadini di Tarquinia erano prossimi ad ottenere che la centrale non entrasse in funzione. Tali accordi, come quello sul bio-monitoraggio delle coltivazioni agricole, si basano sulla presenza pervasiva di ENEL negli organismi di controllo. Così, invece di essere costantemente sotto osservazione come controllata, ENEL ha trovato in gente come Mazzola un utile alleato per partecipare anche come controllore.

Marco Dinelli dichiara: “C’è un nesso tra gli accordi Mazzola-ENEL e la circostanza che il rilevamento per il bio-monitoraggio abbia escluso il mercurio e la diossina? C’è un nesso tra gli accordi Mazzola-ENEL e la decisione della maggioranza, silenziosa e un po’ imbarazzata, che ha bocciato la mozione presentata dall’intera minoranza, negando al dott. Ghirga la possibilità di partecipare al Comitato Tecnico per il bio-monitoraggio delle coltivazioni agricole, dove invece siede ENEL?”

Gli appelli del dott. Ghirga, basati sui dati ufficiali come quelli della Valutazione d’Impatto Ambientale di TVN, che oggi fanno tanto effetto sul sindaco Mazzola, ripropongono le stesse cose che il pediatra gli ripete da anni. I dati della VIA erano tremendi allora come lo sono oggi. All’epoca però il sistema elettrico nazionale stava funzionando anche senza la centrale a carbone e l’approvvigionamento elettrico di Roma non era basato su TVN; oggi invece la sicurezza elettrica di Roma dipende da TVN e il Governo ha un arma in più per non ascoltare chi chiede la chiusura della centrale, liquidandola come velleitaria.

“Oggi chi vuole veramente chiudere la centrale deve chiederne la chiusura progressiva, come ho affermato in consiglio comunale chiedendo una riduzione della quantità annuale di carbone bruciato. Il resto sono chiacchiere di chi ha grandi responsabilità da nascondere”, conclude il consigliere del M5S di Tarquinia.

 

 

martedì 17 marzo 2015

Convocato il Consiglio comunale sul Biomonitoraggio, invitiamo la cittadinanza e le associazioni degli agricoltori a partecipare

giovanni_ghirga_ medico isde

Il dott. Giovanni Ghirga, medico per l’ambiente. L’intera opposizione ha chiesto l’inserimento del dottore all’interno del Comitato Tecnico per il biomonitoraggio agricoltura. Giovedì la maggioranza dovrà esprimersi su questa richiesta.

Finalmente convocato per giovedì 19 marzo alle ore 16:00 il consiglio comunale sul Biomonitoraggio delle coltivazioni agricole di Tarquinia. Ci sono voluti quasi due anni, tra richieste, interrogazioni e mozioni a tutti i livelli istituzionali, fino ad interpellare il Prefetto proprio la scorsa settimana, ma alla fine ce l’abbiamo fatta: dopo circa 5 anni dalla conversione a carbone della centrale Enel TVN si parlerà dell’importante biomonitoraggio previsto dall’accordo tra Comune di Tarquinia ed Enel stipulato nell’ottobre 2008.

All’ordine del giorno ci sarà anche la mozione firmata da tutta l’opposizione per l’inserimento nel Comitato Tecnico per il Biomonitoraggio del noto pediatra Giovanni Ghirga, membro del Comitato degli Esperti della Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente (ISDE), da sempre impegnato nella tutela della salute e dell’ambiente nel nostro territorio.

Naturalmente ci aspettiamo che il dott. Ghirga possa partecipare al dibattito sul biomonitoraggio, come annunciato dal sindaco Mazzola sul Corriere di Viterbo il 18 dicembre scorso, dove dichiarava: “sul biomonitoraggio dei terreni e dei prodotti agricoli non abbiamo timore del confronto, perché non dobbiamo nascondere niente… daremo l’opportunità ai consiglieri di portare i propri esperti per un dibattito sul tema”. Anche perché al consiglio comunale sono stati invitati tutti i membri del Comitato Tecnico ed il presidente del Consorzio per la gestione dell’Osservatorio Ambientale (quello finanziato con i soldi dell’Enel).

Invitiamo pertanto tutta la cittadinanza, i comitati, e le associazione degli agricoltori a partecipare a questa importante assise, vista la delicatezza dei temi trattati su cui si dovrà esprimere il consiglio.

Marco Dinelli
Consigliere portavoce M5S Tarquinia

ODG consiglio 19-03-15 ore 16

mercoledì 11 marzo 2015

Consigli comunali su Autostrada e Biomonitoraggio, i consiglieri Dinelli e Serafini scrivono al Prefetto

Marco_Dinelli_consigliere-logoProtocollata nella mattinata di giovedì 5 marzo dai consiglieri Marco Dinelli (M5S) e Pietro Serafini (Terzo Polo) la lettera al Prefetto di Viterbo, dott.sa Antonella Scolamiero, dove si chiede di intervenire tramite diffida per la convocazione del Consiglio Comunale aperto sull’Autostrada, e sulla mozione concernente il Comitato Tecnico per il Biomonitoraggio agricoltura, richieste presentate dall’intera minoranza del consiglio Comunale di Tarquinia e rimaste finora inascoltate dal presidente del consiglio Palmini e dal sindaco Mazzola.

Siamo convinti che ci siano delle violazioni del regolamento consiliare e dell’art. 39 del TUEL” dichiara Marco Dinelli, consigliere del Movimento 5 Stelle, e prosegue: “Doverci rivolgere al Prefetto per far rispettare il diritto d’iniziativa che per legge spetta ai consiglieri comunali la dice lunga sul livello di democrazia in cui versa il Comune di Tarquinia!”.
Anche Serafini non usa mezzi termini: “Il Consiglio Comunale aperto è un atto dovuto, da parte di un’amministrazione responsabile, per quei temi importanti che riguardano la comunità, ma a quanto pare il sindaco sembra essersene scordato, fa orecchie da mercante perché teme il confronto con i cittadini”.

Il consiglio comunale aperto sull’autostrada era stato chiesto addirittura più di un anno fa da oltre un quinto dei consiglieri, ma in tutto questo tempo a nulla sono servite le ripetute richieste da parte della minoranza e dei comitati affinché fosse convocato.

Del resto il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali) parla chiaro. L’articolo 43, comma 1 recita: “I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di iniziativa su ogni questione sottoposta alla deliberazione del consiglio. (…)”.
Mentre l’articolo 39 comma 2 afferma: “Il presidente del consiglio comunale o provinciale è tenuto a riunire il consiglio in un termine non superiore ai venti giorni, quando lo richiedano un quinto dei consiglieri, o il sindaco o il presidente della provincia, inserendo all’ordine del giorno le questioni richieste”.
Il comma 5 poi è categorico: “In caso di inosservanza degli obblighi di convocazione del consiglio, previa diffida, provvede il Prefetto”.

 

martedì 10 marzo 2015

Manifestazione Vigili del Fuoco Lazio: Basta territori senza distaccamenti!

MANIFESTAZIONE IL 12 MARZO ALLE ORE 10,00
PIAZZA MATTEOTTI – TARQUINIA

vigili-del-fuoco-tarquiniaDopo l’ultimo episodio avvenuto a Tarquinia, dove l’intervento dei Vigili del Fuoco in una abitazione invasa dal fumo palazzina è arrivato dopo ben 50 minuti a causa mancanza di un distaccamento permanente VVF sul litorale viterbese, l’USB Vigili del Fuoco, unitamente alle amministrazioni del distretto, invita la cittadinanza a partecipare alla manifestazione indetta per il prossimo 12 marzo, in piazza Matteotti a Tarquinia, dalle ore 10.00.

La manifestazione ha lo scopo di richiedere un urgente incontro ai vertici del Dipartimento VV.F. per superare questa grave carenza di sicurezza, che in primis ricade sui cittadini del territorio e poi sui lavoratori VV.F.

Per riportare i livelli di sicurezza alla popolazione ad uno standard accettabile, si richiede nell’immediato una ripresa della convenzione con la quale la Regione Lazio assicura che una squadra di Vigili del Fuoco in straordinario copra il territorio, ma soprattutto che il Dipartimento VV.F. assegni al più presto il personale necessario per aprire un distaccamento permanente, come ha già fatto ultimamente per le province di Rieti a Poggio Mirteto e di Latina a Castelforte.

USB VV.F.- Unione Sindacale di Base Vigili del Fuoco