lunedì 17 febbraio 2020

Acqua Pubblica: caro Conversini, con la propaganda e i copia/incolla non si va lontano!

È un pessimo servizio per la battaglia contro Talete, il tentativo maldestro di Conversini e dei suoi sodali di appropriarsi della rabbia dei Tarquiniesi per le bollette idriche salate e sempre in aumento che ricevono ormai da 4 anni, dopo che il sindaco Mazzola, da Conversini sostenuto, ha allegramente ceduto a Talete la gestione della nostra acqua e dei nostri acquedotti. Forse Conversini si è scordato che, chi oggi milita con lui, nel 2016 da segretario politico locale del PD sosteneva Mazzola e attaccava violentemente il Movimento 5 Stelle perché si stava opponendo in piazza e in consiglio comunale – unica forza politica a farlo – alla cessione del servizio idrico a Talete Spa. Quella segreteria del PD sosteneva che Talete era una “brava e bella società pubblica” e che il M5S faceva solo propaganda a contrastarla. Tutto scritto, tutto comprovabile.

Quello del movimento civico non è un buon servizio; glielo abbiamo ricordato durante l’incontro pubblico di sabato scorso, convocato dal coordinamento provinciale dei movimenti per l’acqua, dove noi c’eravamo. La battaglia contro Talete richiede un’azione corale. Lui e il suo gruppo invece vogliono chiudere la battaglia dentro la loro bottega e metterci la bandiera. Avremmo avuto da subito gioco facile a cavalcare noi il tema Acqua Pubblica e gestione pubblica del servizio idrico, con ben altra credibilità, ma non lo abbiamo fatto. Perché noi l’obiettivo di uscire da Talete lo stiamo perseguendo sul serio da anni, e a tutti i livelli, pur non avendo avuto responsabilità alcuna per le privatizzazioni di beni comuni volute dai partiti dove Conversini ha militato per decenni.

Per concludere sullo stile del movimento civico: a fine novembre 2019 veniva presentata una mozione del M5S in consiglio comunale dal titolo: Quale è il futuro di Talete Spa? Viene fuori che il movimento di Conversini ha presentato la stessa mozione copiata di sana pianta da quella presentata e scritta dal M5S appena pochi giorni prima al comune di Viterbo. Il tutto senza alcuna concertazione col nostro gruppo locale, quando sarebbe stato utile presentarne una congiunta, magari per evitare che vi fossero all’ordine del giorno due mozioni identiche (scritte dal M5S).

Dall’alto delle sue responsabilità Conversini e i suoi sodali si permettono anche di rivolgere accuse insensate al M5S, riguardanti l’aumento della tariffa idrica dell’acqua, accuse che indirizzano al consigliere M5S di Viterbo, reo secondo loro di non aver votato un ordine del giorno presentato dal capogruppo PD – un odg impreciso e chiaramente populistico (e che nulla ha a che fare con l’aumento delle tariffe). Ricordiamo che il PD alla Regione Lazio tiene “congelata” la legge di iniziativa popolare 5/2014 che se applicata consentirebbe la gestione pubblica del servizio idrico e l’uscita automatica da Talete. Al movimento civico di Conversini consigliamo di pensare meno alla propaganda – soprattutto quella di provenienza viterbese: non ci interessano i battibecchi tra panunziani e fioroniani – e di concentrarsi di più sulle questioni concrete, senza abbaiare continuamente alla luna per racimolare qualche voto in più. La nostra posizione in merito a Talete è chiara e agli atti sin dal 2016, ed è stata ribadita anche all’assemblea pubblica del 13 febbraio; la loro, purtroppo, è arrivata solo dopo la rottura con il PD locale. E non basta che Conversini si dichiari pentito del suo passato politico invocando una nuova verginità, conquistata come dice lui “spurgandosi”. Ci vogliono fatti e saggezza politica.

M5S Tarquinia

martedì 11 febbraio 2020

Il M5S Tarquinia aderisce alla manifestazione del 13 febbraio contro Talete

Il M5S di Tarquinia aderisce alla manifestazione del 13 febbraio contro Talete organizzata dal Coordinamento dei Comitati per l’acqua pubblica della Tuscia e invita i cittadini a partecipare all’evento che si svolgerà a Tarquinia alle ore 17 davanti al Palazzo Comunale.

Vogliamo concretezza e ci chiediamo che fare per uscire dall’incubo Talete. L’acqua è un bene comune primario che non può e non deve più avere una gestione privatistica.

Nel caso dell’acqua la questione di principio sarebbe da sola più che sufficiente per rivendicare il ritorno alla gestione pubblica ma anche gli aspetti economici e di qualità non devono essere trascurati anche perché quel che accade è sotto gli occhi di tutti: bollette salate e nessun controllo diretto dei cittadini nei confronti del gestore privato.

Per parlare di numeri reali abbiamo confrontato le bollette idriche dell’ultimo anno a gestione comunale con quelle attuali e riscontrato una differenza di oltre il 50%, pur avendo affrontato Tarquinia il problema dell’arsenico in modo autonomo.

Per capire dov’è il nocciolo della questione occorre partire dalle parole del sindaco Giulivi pronunciate in Consiglio Comunale prima di Natale dove ha ammesso candidamente che cambiare qualcosa è impossibile “perché in Talete hanno interessi tutti i partiti”.

Questo aiuta a capire in parte la lievitazione delle bollette, dovuta ad una non proprio parsimoniosa gestione del personale e delle assunzioni; in più e a corollario si può ipotizzare anche un probabile reclutamento del personale fatto a dispetto della competenza professionale e qui entra in gioco la qualità del servizio. Basta osservare la flemma di molti addetti per capire che Pantalone paga.

Il M5S però non è tra quei partiti e moltissimi dei suoi attivisti vengono proprio dalla battaglia per l’acqua pubblica.

Anche per questo saremo in piazza il 13 febbraio e chiederemo a Giulivi di dirci se quello che ha denunciato in consiglio l’ha sbattuto in faccia all’assemblea dei soci-sindaci di Talete.

La madre di tutte le battaglie però è quella che si svolge a livello regionale, dove la coalizione che governa ha la responsabilità di non emanare la disciplina attuativa della legge regionale 5/2014 di iniziativa popolare.

Come mai il PD, che a Tarquinia e nei comuni del viterbese ha votato a favore della mozione 5 Stelle contro la Talete e per la ripubblicizzazione del servizio idrico, non alza la voce anche in regione Lazio e chiede l’applicazione della legge 5/2014, considerato che amministra la Regione e la sua volontà pertanto è legge?

Ci fa piacere anche l’adesione del movimento civico di Tarquinia alle iniziative del Coordinamento dei comitati per l’Acqua Pubblica, perché più siamo e meglio è. Evidentemente c’è stato un ravvedimento rispetto alla copertura politica data al trasferimento del servizio idrico a Talete all’epoca del sindaco Mazzola. Però adesso fatti concreti: tutti devono spingere presso i propri referenti all’interno del consiglio regionale affinché la Legge 5/2014 possa essere attuata.

venerdì 7 febbraio 2020

ODONTOIATRIA FERMA: MANCA UNO SCARICO

Dal 20 dicembre 2019 gli ambulatori specialistici della medicina territoriale sono stati trasferiti dalla struttura “Sporting” al 2° piano dell’ospedale zonale di Tarquinia. La notizia può sembrare routinaria, in realtà senza fare informazione l’ambulatorio specialistico di otorino e quello di odontoiatria sono stati trasferiti. Prossimamente, nessuno sa quando, saranno trasferiti i servizi: medicina del lavoro, degli alimenti e della nutrizione, igiene pubblica, medicina legale e salute ambientale.
Quale è la notizia negativa? Dal 20 dicembre ad oggi l’ambulatorio di odontoiatria non può erogare prestazioni poiché nessuno ha pensato di predisporre gli scarichi dell’acqua necessari per la poltrona odontoiatrica. Il risultato è che un medico e un infermiere non possono erogare prestazioni utili necessarie per molti cittadini, prevalentemente soggetti deboli. Nessuno ha pensato, in attesa di fare a posteriore gli allacci, di fare svolgere al medico odontoiatrico e all’infermiere attività di odontoiatria sociale e/o preventiva, ad esempio osservazione della bocca a soggetti a rischio e bambini. Nella stessa azienda, ospedale di Belcolle, è attiva l’odontoiatria sociale con medici a convenzione per prestazioni odontoiatriche con “pagamento” di ticket sanitari e prestazioni tariffate. 

Perché nell’attesa di riattivare il servizio a Tarquinia nessuno dei dirigenti gestionali, che sono pagati lautamente e prendono anche il premio di risultato, ha fatto nulla al riguardo? 
Chiediamo che venga svolta un’indagine su questo grave disservizio, e sproniamo cittadini ed operatori a vigilare su disservizi e malfunzionamenti, segnalandoli alla direzione generale, poco attenta e spesso distratta.
Chiediamo inoltre di attivare le prestazioni infermieristiche ad accesso diretto, e di essere vicini ai bisogni dei cittadini con i fatti, e non solo con le parole nelle conferenze e nei comunicati propagandistici, compresa la conferenza organizzativa annuale che solitamente si tiene nel mese di dicembre.