domenica 18 dicembre 2016

Talete apre ai soci privati: basta mercificare l’acqua, sia rispettato il referendum del 2011

acqua-pubblica-referendum-taleteAcqua sempre meno pubblica e sempre più cara. Dopo la recente consegna del servizio idrico integrato comunale alla Talete Spa (società di diritto privato, a capitale pubblico) ed il conseguente rincaro delle bollette, arrivano ora anche i soci privati. Avevamo già messo in guardia l’amministrazione Mazzola ed il Consiglio comunale di Tarquinia di questa eventualità, ma come al solito siamo stati ignorati da tutta la maggioranza, che nel giugno scorso ha votato per l’entrata in Talete, nonostante il nostro invito a ritirare la delibera.

Il 19 dicembre prossimo, infatti, l’assemblea dei sindaci dell’ATO1, capitanata dal presidente della provincia Mauro Mazzola, si riunirà per decidere l’eventuale collaborazione con un soggetto esterno, che come tutti sanno risponde al nome di ACEA Spa. Questo decreterebbe l’effettiva entrata di soggetti privati nella gestione della nostra acqua, tra cui il famigerato Caltagirone. Tutto avviene mentre i sindaci della provincia di Frosinone, con una votazione storica, danno il “benservito” ad ACEA, dopo anni di mala gestione e rincari sulle bollette, uscendo dalla convenzione del 2003 e recependo coraggiosamente le indicazioni dei cittadini.

E’ questo il modo con cui il PD intende rispettare l’esito della volontà popolare espressa dai cittadini tarquiniesi al referendum sull’acqua del 2011? Dove, vogliamo ricordarlo, a Tarquinia circa il 96% di 7.500 cittadini si espresse nettamente a favore di una gestione pubblica del servizio idrico (consorzi o aziende speciali) per assicurare un controllo democratico di un bene indispensabile per la vita di ognuno.

Ben diversa, invece, la posizione di molti sindaci della provincia di Viterbo, che non hanno aderito alla società Talete avviando il ricorso al Consiglio di Stato per difendere l’acqua pubblica e le tasche dei cittadini.

lunedì 5 dicembre 2016

Tarquinia dice nettamente No all’aggressione della Costituzione

tarquinia-vinceilno-referendumUn messaggio forte e chiaro quello arrivato dalla comunità di Tarquinia al tentativo di riforma Costituzionale messo in atto da Renzi e dal PD. Con una percentuale tra le più alte del comprensorio, il 67,47% dei tarquiniesi che si sono recati alle urne ha detto NO difendendo la Carta Costituzionale e la democrazia di questo Paese.

Il Paese ha capito, gli italiani non si sono fatti abbindolare da chiacchiere, bonus e mance che sostituiscono diritti e prerogative. L’Italia si sveglia con tutti i suoi problemi, certo. Quelli che il governo in questi anni ha affrontato male o per nulla. Ma soprattutto si sveglia con un messaggio chiaro: se il paese va male, non provate a dare la colpa alla Costituzione!

Noi del M5S ce l’abbiamo messa tutta, dalla prima ora. Vogliamo ringraziare i portavoce e gli attivisti che si sono spesi sul territorio per mesi, e tutti i cittadini che abbiamo sostenuto continuamente mentre si battevano per difendere la Costituzione – mettendo mano anche al proprio portafoglio – in una campagna elettorale che ha visto trionfare Davide contro Golia.
Ha vinto la democrazia, ha vinto il buon senso. Ora guardiamo avanti alle prossime sfide, noi siamo pronti.

M5S Tarquinia