mercoledì 27 agosto 2014

Marco Dinelli: "con questa raccolta differenziata arriveremo al 65% nell’anno 2114"

Marco-Dinelli-consiglio-comunale-Bocciata la mozione del M5S per la sensibilizzazione e la promozione del compostaggio domestico!

Secondo i dati, la raccolta differenziata a Tarquinia nel 2013 registra un incremento dello 0,20% rispetto al 2012, arrivando così a una percentuale del 45,20%. Un dato emblematico che vorrei portasse l’amministrazione a riflettere sull’efficienza del servizio di raccolta rifiuti di questa città.

Non serve infatti un matematico per rendersi conto che con un incremento dello 0,20% l’anno, raggiungeremo la quota del 65% prevista dalla legge esattamente nel 2114, tra cento anni!!!

Il Movimento 5 Stelle ha molto a cuore il tema dei Rifiuti, e sappiamo che un’efficiente raccolta differenziata fa bene sia all’ambiente che alle tasche dei cittadini perché più differenziamo e meno soldi spendiamo per il conferimento in discarica.

Per questo motivo ho presentato nell’ultimo consiglio comunale – in cui è stata deliberata anche la nuova tassa sui rifiuti TASI – una mozione che impegnava il sindaco e la giunta a promuovere e sostenere la pratica del compostaggio domestico e collettivo quale soluzione per contribuire alla riduzione dei rifiuti e al conseguente abbattimento dei costi di smaltimento in discarica nonché alla salvaguardia dell’ambiente: mozione che è stata bocciata all’unanimità dalla maggioranza, senza alcuna motivazione, visto che si proponevano delle soluzioni per promuovere ed incentivare la buona pratica del compostaggio domestico – prevista da anni nei regolamenti comunali sui rifiuti, ma quasi sconosciuta alla cittadinanza – che avrebbe potuto portare dei benefici da subito, senza aspettare la scadenza dell’appalto per la gestione dell’igiene urbana.

Ci chiediamo a questo punto quale apporto possiamo dare come opposizione, con una maggioranza che boccia a prescindere ogni proposta migliorativa, anche di fronte agli scarsi risultati ottenuti dall’amministrazione rispetto a temi così importanti come quello dei rifiuti, che pesano sull’ambiente e sulle tasche dei cittadini.

Marco Dinelli
Consigliere Comunale portavoce M5S Tarquinia

Testo integrale MOZIONE COMPOSTAGGIO DOMESTICO

 

giovedì 21 agosto 2014

SAT: rilancio di 270 milioni di euro!

SAT, cantiere allagato

SAT, cantiere allagato

Antonio Bargone, presidente della SAT, s’è dimesso da commissario governativo per l’Autostrada Tirrenica e minaccia d’interrompere i lavori in corso a Tarquinia. Sembra si sia accorto che senza soldi pubblici la contrazione del traffico veicolare rende l’opera non più remunerativa. Argomento debole, il fenomeno era più che prevedibile nel 2011, quando il CIPE assentiva il Lotto di Tarquinia saldamente in mano alla SAT, che in precedenza grazie all’assunzione di rischi della Finanza di Progetto (Project Financing) aveva sgomberato il campo dall’eventuale concorrenza. Oggi Bargone chiede 270 milioni di euro per continuare un’opera insostenibile dal punto di vista finanziario. Non è questione da poco che la procedura di Project Financing, proposta per realizzare la Tirrenica e accettata dal Governo, ponga i rischi a carico del concessionario ma questo non è un problema per i consoci della SAT: Caltagirone (25%), Monte de’ Paschi (15%), Holcoa (Coop Rosse) (25%) e Benetton (25%), che bussano al buon cuore del Governo fiduciosi che Renzi aprirà il portafogli. Oltre lo sconcerto per il tentativo in atto di spillare soldi pubblici, le motivazioni di Bargone confermano le ragioni dei comitati per i quali da sempre la messa in sicurezza dell’Aurelia basta e avanza.

Solo ipotizzando un improbabile raddoppio di flussi rispetto a quelli dell’attuale SS1, poteva essere partorita una delle più indecenti opere

Discariche nel cantiere

Discariche nel cantiere

pubbliche degli ultimi decenni. Non tiene più l’unico alibi del Governo, cioè la fattibilità in equilibrio economico di un’inutile opera faraonica senza soldi pubblici; i 270 milioni richiesti verrebbero sottratti alla ricerca, alla scuola, alla sanità, alla sicurezza e alle povertà per essere dirottati ancora verso le rendite del cemento e dell’asfalto. Il favore governativo è sempre stato bipartisan; suona sinistro il ricordo delle parole di Matteoli (ora indagato per legami un po’ sconvenienti con la ghenga del MOSE); l’allora ministro nel 2010 ammetteva con spudoratezza che stava impedendo la messa in sicurezza dell’Aurelia, per evitare ostacoli alla realizzazione della Tirrenica.

La nostra Aurelia, ben integrata nel paesaggio maremmano, se completata a quattro corsie poteva e può soddisfare adeguatamente le necessità degli utenti, per lo più locali. Con una spesa massima di 4/5 milioni al km, i soldi chiesti da Bargone sarebbero bastati per trasformare a 4 corsie le tratte ancora a due di Tarquinia (15 km) e Capalbio (15 km) e per eliminare gli incroci a raso fra Talamone e Capalbio. Invece un sistema di potere distante dai cittadini, ha scelto di sfilare loro 2 miliardi di euro in pedaggi, per finanziare un’autostrada inutile ed è in procinto di regalare a un palazzinaro, a una banca mezza fallita, a un consorzio di cooperative rosse (di un rosso molto sbiadito) e a un big dell’abbigliamento, 270 milioni di euro pubblici; la beffa è ancora maggiore perché l’autostrada viene realizzata cedendo a quelli lì, a costo zero, i 100 km della nostra statale Aurelia a sud di Grosseto. Nel Lazio tutto questo avviene “sentiti i comuni interessati”, come si legge nella delibera CIPE del 3 agosto 2012, che tra l’altro concede il pedaggio gratuito solo ai toscani; a Tarquinia intanto il solito coccodrillo piange al riparo della sua nuova villetta proletaria.

Tirrenica4

Ampliamento del rilevato

Non è solo la questione soldi a fare acqua; sarà che ho visto spesso i cantieri autostradali tedeschi, dove basta passarci accanto per percepire capacità organizzativa e competenza ma questa A12 in costruzione a Tarquinia appare miserabile. Il cantiere centrale vicino al Mignone, che avrebbe dovuto essere il cuore di tutti i cantieri mobili dislocati lungo i 15 km del Lotto 6A non ha mai funzionato: s’è allagato appena costruito e continua ad allagarsi (foto in alto), nonostante vari interventi per ripararlo ed è usato come discarica (vedi foto). Si potrebbe ribattere: il cantiere allagato ha riflessi solo su aspetti organizzativi. Gli aspetti anomali però riguardano anche la qualità dei lavori in esecuzione, come quelli del rilevato prossimo alla strada della Farnesiana. Il rilevato, per qualche motivo, necessitava di essere allargato ma l’ampliamento è stato eseguito lateralmente invece di procedere per rimozione e ricarico a strati uniformi, esponendo così il corpo stradale a futuri cedimenti differenziali; si osservi anche il rullo vibrante che non può compattare l’ultimo metro di rilevato perché già a contatto della parete di cemento armato (foto a lato). Occorreva un altro tipo di lavorazione ma il giorno dopo tutto era finito e rifinito (sic!). 

E.C.

mercoledì 20 agosto 2014

Online il volantino informativo Estate in MoVimento!

estate-inmovimento-m5s-tarquiniaE’ online Estate in MoVimento, volantino informativo del Movimento 5 Stelle di Tarquinia, disponibile anche in forma cartacea. Attività, opinioni, ed informazione sul territorio.

In questo numero unico (clicca per scaricare il pdf):

– Intervista al neo Portavoce Marco Dinelli
– I perchè del No al Biodigestore
– E’ nato il Gruppo Europeo del M5S: l’EFD
– Tarquinia e le coppie di fatto
– SAT: rilancio di 270 milioni di euro!
– Scandali in Veneto: girone d’inchiesta sul Mose
– M5S Lazio, già accantonati circa 500.000 euro
– Glossario politico

lunedì 4 agosto 2014

Le "non risposte" sul biodigestore: lettera aperta al sindaco Mazzola

Risposta-Interrog-Biodig.-e1407149755558In merito alla nostra interrogazione comunale del 6 giugno scorso riguardante le procedure autorizzative relative al progetto del “biodigestore” presentato dalla società privata “il Pellicano”, vogliamo con la presente lettera aperta al sindaco Mazzola esprimere il nostro disappunto per le risposte non soddisfacenti e tantomeno corrette che quest’ultimo ci ha dato.

Sig. Sindaco,

voglia cortesemente ragionare con noi su alcuni punti fondamentali che non richiedono né necessitano affatto del parere dell’Università della Tuscia o dell’ Istituto  Superiore di Sanità (ISS), come da Lei asserito dalla Sua risposta, e recentemente anche a mezzo stampa. Infatti il compito dell’ISS è quello di studiare la correlazione tra un aumento d’incidenza di gravi patologie umane in popolazioni sottoposte ad inquinamento ambientale e quindi piuttosto esamina la situazione sanitaria delle popolazioni che risiedono in luoghi in cui sono già presenti sorgenti di inquinamento. Qui nel nostro territorio tra Civitavecchia e Tarquinia abbiamo già un aumento di mortalità per Tumore di circa + 10 % rispetto al restante territorio laziale (dati della Sanità Regione Lazio), a causa di fonti altamente inquinanti a noi tutti ben note.  Perciò è palese che non si dovrebbe permettere l’insediamento di un’altra fonte altamente inquinante come questo tipo di industria detta biogas che, quando tratti materiale organico del tipo rifiuti (nettezza organica o FORSU), viene classificata per normativa vigente, “industria insalubre di prima categoria” e quindi il peggior tipo di industria che si possa autorizzare. Infatti tale normativa prevede che tale industria dovrebbe essere localizzata eventualmente in un territorio industriale e molto lontana quindi da abitazioni, fiumi e terreni agricoli.

Non serve perciò l’ISS per poter dire “no” a questo progetto che prevedrebbe un’industria insalubre di prima categoria in mezzo al cuore agricolo di Tarquinia, in una vasta area agricola con produzione ortofrutticola di qualità finanche con prodotti biologici. Non serve l’ISS ne’ bisogna essere “tuttologi” per dire che nel terreno sede del progetto industriale vi è una stretta vicinanza, da pochi metri e comunque entro i 500 metri, di decine di abitazioni e terreni coltivati ed aziende agricole di pregio. Come non considerare poi la vicinanza di poco più di 200 metri dal fiume Mignone, considerato ad alto rischio esondazione (come documentato dal nostro Consorzio di Bonifica). Tutto ciò non lo deve dichiarare ne accertare l’ISS ma la Sua capacità decisionale a favore della salute dei Suoi concittadini e dell’ambiente da cui Tarquinia trae la sua massima fonte reddituale oltre che il Turismo: l’Agricoltura, che potrebbe subire perciò una grave ripercussione negativa dall’insediamento di una tale centrale a fermentazione batteriologica ed a combustione di gas che di “bio” non hanno neanche l’odore.

Proprio a tutela della salute dei Suoi cittadini e del Suo territorio, Le ricordiamo che è ancora vigente la Determinazione Comunale del 2004 che impedisce la realizzazione di nuove centrali che riguardino i rifiuti se non che questi provengano esclusivamente dalla nostra cittadina. Ed invece per questo progetto c’è necessità di 25.000 tonnellate / anno di FORSU che quindi dovrebbe essere reclutata e recuperata da tutta la vasta provincia di Viterbo ed oltre, visto che Tarquinia ne produce non più di circa 1400 tonnellate / anno, quantità risibile per il funzionamento di detta centrale biogas.
Quindi essendo Lei Sig Sindaco la massima Autorità Sanitaria Locale, dovrebbe a nostro avviso esprimere dissenso assoluto a questo progetto preoccupante per le suddette possibili ripercussioni negative sul sistema agricolo e su noi cittadini di Tarquinia. Sig Sindaco si unisca con le associazioni ambientaliste, con la Coldiretti, con la CIA, con il Consorzio di Bonifica e con noi per dire No a questo progetto insalubre. Grazie.  

M5S Tarquinia