martedì 24 ottobre 2023

M5S Tarquinia: il 26 ottobre incontro pubblico per la formazione del gruppo territoriale



In vista della nascita di un Gruppo Territoriale locale per le prossime amministrative, il gruppo di Tarquinia dà appuntamento giovedì 26 ottobre dalle ore 17:00 alle 19:00 presso la sede in Via Antica 20 (davanti pub Old Station) ai cittadini che intendono iscriversi al Movimento ed unirsi al gruppo locale tramite apposita procedura online. I Gruppi Territoriali sono previsti dalla statuto del Movimento 5 Stelle e costituiscono il punto di riferimento sul territorio in cui gli iscritti possono partecipare alle attività e proporre iniziative che, tramite i referenti locali e regionali, possono arrivare a tutti i livelli istituzionali. Vi aspettiamo!

mercoledì 20 settembre 2023

Taglio di 75 pini a Tarquinia Lido: "Siamo certi che non ci siano altre soluzioni? Quei pini sono costitutivi del Lido"



La scelta di tagliare settantacinque pini a Viale Mediterraneo al Lido di Tarquinia fatta emergere dall'assessore Cerasa nell'ultima seduta del Consiglio comunale, per “liberare” le strade della nostra marina dagli stessi “fastidiosi” alberi, la consideriamo un’aberrazione. I pini caratterizzano il Lido sia per immagine che per la frescura che concedono nelle assolate giornate estive. Certo, da un’amministrazione comunale che usa facilmente la sega (vedi la fine indegna che hanno fatto anche i lecci miserabilmente abbattuti nei pressi del cimitero, lato monte della S.P. Monterozzi Marina), e che pensa che il verde urbano sia fatto di aiuole (neanche un parco è stata capace di creare) non ci si può aspettare sensibilità e rispetto per dei pini attempati, che hanno impiegato quasi 70 anni per raggiungere le loro dimensioni imponenti. 

C’è il problema delle radici, si sa. Ma prima di sacrificare un patrimonio di grande valore occorrono progetti mirati e puntuali per salvare capra e cavoli e … come si dice: volere è potere. Ci associamo a l'accorato appello fatto da Assolidi per salvare I pini di Viale Mediterraneo e anche gli altri a cui potrebbe toccare la stessa sorte. Ci associamo al loro appello perché condividiamo le loro argomentazioni: quei pini sono costitutivi del Lido, sono immagine, sono frescura estiva e soprattutto sono parte di un insediamento dove vivono permanentemente molte centinaia di persone che hanno in quei pini la loro identità. Loro sono stati interpellati? Probabilmente no.

sabato 29 luglio 2023

Piantare un albero per ogni bambino tarquiniese che nasce

Piantare un albero per ogni bambino residente che nasce o che viene adottato è un gesto dal forte valore simbolico, che diventa anche un contributo concreto al miglioramento della qualità dell’aria, all’estensione del verde pubblico e a una maggiore qualità dell’ambiente urbano. È questo l’obiettivo della mozione del Movimento 5 Stelle di Tarquinia presentata dal consigliere Andrea Andreani, che sarà discussa al prossimo consiglio comunale. La proposta comprende anche l’istituzione del bilancio arboreo del Comune, per il censimento e per la classificazione degli alberi piantati.

È dalla legge 113 del 1992 che lo Stato prevede l’obbligo per i Comuni di piantare un albero per ogni nuovo nato allo scopo di implementare le aree verdi cittadine e contrastare il disboscamento. Questa norma è stata successivamente modificata dalla legge n. 10 del 2013, limitando l’obbligo solo ai Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti e inserendo l’obbligo della piantumazione anche in caso di adozione di un minorenne.

Ripresentiamo questa mozione a distanza di 3 anni dal primo tentativo, che nonostante le promesse della maggioranza è rimasto lettera morta, con la speranza che questa volta si cerchi di andare al di là degli steccati politici e si approvi una proposta che, oltre ad essere obbligo di legge, è un’iniziativa di buon senso, considerato anche la recentissima approvazione della “Nature Restoration Law” da parte del Parlamento Europeo: una legge chiave a supporto della “Strategia sulla biodiversità 2030” dell’UE che si pone importanti obiettivi. Tra questi, anche l’incremento della “tree canopy”, ovvero della superficie delle aree urbane coperta e ombreggiata da alberi.

AGGIORNAMENTO: La nostra mozione "Un albero per ogni bambino residente" è stata approvata all'unanimità dal consiglio comunale. Puoi scaricarla qui.

M5S Tarquinia

martedì 8 febbraio 2022

M5S Tarquinia: "Il sindaco pianti gli alberi invece di tagliarli"


Nel comune di Tarquinia invece che piantare nuovi alberi si procede all'abbattimento, invece di creare spazi verdi con nuove piante, una motosega passa da tempo ad eliminare alberi su tutto il territorio. Riteniamo che questa non sia la soluzione per creare una Tarquinia più green e sostenibile. Al mare sono stati tagliati più di 20 alberi cambiando radicalmente l'aspetto di Viale Andrea Doria. La stessa sorte toccherà anche agli alberi di fronte all'Ospedale, dove si sta realizzando un nuovo parcheggio. Il Comune per la realizzazione di una relazione, censimento delle piante e loro abbattimento, ha speso più di 22.000 euro stabilite nella determina n° 1710 del 28-12-2021. Abbiamo chiesto di vedere la relazione e capire come mai si sia proceduto al taglio delle piante e se altre subiranno lo stesso destino. Oltre a questo abbiamo inoltrato la richiesta per partecipare al bando "Ossigeno" della Regione Lazio e ricevere un finanziamento a fondo perduto per progetti di piantumazione di nuovi alberi e arbusti su aree pubbliche o ad uso pubblico
Intanto la nostra mozione "Un albero per ogni nato" dove chiedevamo l'attuazione della legge 113/1992 giace ignorata da dicembre 2020, nonostante la maggioranza si fosse impegnata a metterla in atto a breve con un nuovo regolamento del verde pubblico.
Riteniamo che in questo momento storico dobbiamo, come amministratori, dare il segnale di un vero cambiamento di rotta perché l'unica direzione giusta è la strada green per noi e per le generazioni future.


lunedì 31 gennaio 2022

Lo stato vergognoso delle casette dell'acqua.


Ad agosto scorso il Comune di Tarquinia, dopo le lamentale di tanti cittadini riguardanti  le 2 casette dell’acqua, scriveva a Talete “Da tempo risultano poco curate nell’aspetto, poco manutenzionate … in quanto evidenziano perdite idriche e le informazioni sulla qualità dell’acqua risalgono molto indietro nel tempo. In considerazione del fatto che le strutture continuano ad essere molto utilizzate dall’utenza si richiama l’attenzione del Gestore (Talete) affinché provveda ad attivarsi celermente con tutte le iniziative necessarie per risolvere le problematiche riscontrate” Sono trascorsi altri 5 mesi ma nulla è cambiato e il Sindaco (massima autorità sanitaria comunale) fa lo struzzo, ignorando che il servizio delle casette dell’acqua per tante famiglie è di vitale importanza.


L’atteggiamento del sindaco oltre a non garantire la qualità di cui I cittadini hanno diritto anche in termini di percezione, danneggia la riduzione del consumo di plastica, perché è ovvio che lo stato in cui versano le casette induce a tornare verso l’acqua imbottigliata.

Le lamentele che abbiamo raccolto noi parlano di intollerabili ristagni d'acqua e presenza di alghe, che inevitabilmente portano a temere un'inadeguata cura dell'impiantisca interna, dove scorre e viene trattata l'acqua prima di essere erogata. Contestualmente all'uscita di questo comunicato ci corre l'obbligo di fare una segnalazione anche alla ASL e al NOE, ben sapendo di correre il rischio che l'unico risultato conseguito possa essere la chiusura dell'unica casetta funzionante. Auspichiamo invece che il Sindaco intervenga rapidamente ricordandogli che la denuncia fatta ad agosto dai suoi uffici lo rende ancora più responsabile. E non gli diremo bravo perché lo stato decoroso degli impianti non è un optional; egli dovrebbe considerare concretamente di evitare qualche spesa futile e garantire una qualità adeguata dell’acqua magari con la gestione diretta.

 

M5S Tarquinia

venerdì 26 marzo 2021

Giulivi fa ripartire il Consorzio per la gestione OA della Centrale a carbone di Civitavecchia, sempre contrastato dai NoCoke e finanziato con i soldi Enel: ma che dice l’assessore all’Ambiente Marzia Marzoli che lo combatte da anni?

marzia marzoliTarquinia, 26-03-2021. Siamo sinceri, non ce lo saremmo mai aspettato da questa amministrazione, con un sindaco “nocoke” come Alessandro Giulivi, e un assessore all’ambiente come Marzia Marzoli. Ma invece sta succedendo: al consiglio comunale convocato per mercoledì 31 marzo, l’amministrazione Giulivi proporrà la delibera per far “ripartire” il famoso Consorzio per la Gestione dell’O.A. della centrale TVN di Civitavecchia, per il quale era stata disposto la liquidazione, con il rientro del comune capofila di Civitavecchia (che ne era coraggiosamente uscita con l’amministrazione Cozzolino). Come tutti sapranno, ma lo vogliamo ricordare, questo consorzio, che riceve circa 1,2 milioni di euro l’anno da Enel,  (ovvero il controllato che finanzia il controllore!), non ha niente a che fare con il vero Osservatorio Regionale per TVN previsto dalla legge e riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente, che risulta inattivo da anni nonostante le nostre mozioni più volte presentate già ai tempi del sindaco Mazzola, senza mai successo.

Il consorzio in questione, cui si appresta a confermare la propria adesione il nostro Comune, è quello fortemente voluto nel 2009 proprio dai sindaci Moscherini e Mazzola, e per anni osteggiato e combattuto proprio dalla “nocoke” Marzoli, che sul suo sito PerilbenediTarquinia.it riportava le seguenti parole:

“Il Consorzio costituito nel 2009 dai comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tolfa, Santa Marinella e Tarquinia, e finanziato dallo stesso ENEL con un milione di euro l’anno sulla base di convenzioni strette con il Comune di Civitavecchia, rappresentate prima da De Sio e poi da Moscherini, di fatto è servito esclusivamente a costituire un alibi ad ENEL per evitare controlli seri e dimostrare di aver ottemperato alle prescrizioni imposte dalla VIA 680/2003.”

E definendo, nel migliore dei casi, tutta la storia di questo consorzio come “imbarazzante”.

Siamo quindi molto sconcertati verso la direzione che questa amministrazione, che vede proprio la Marzoli assessore all’ambiente, intende prendere su argomenti così importanti e ampiamente dibattuti, che vedono contrarie tutte le associazioni ambientaliste del territorio.

Confidiamo in un rigetto deciso della delibera da parte del consiglio Comunale – che vede anche altri (ex) “nocoke” nella maggioranza, come il capogruppo della Lega Roberto Borzacchi e il vicesindaco Luigi Serafini – e di un intervento coerente dell’assessore Marzoli in consiglio comunale, affinché si possano indirizzare tutte le energie dell’amministrazione verso la partecipazione attiva al vero Osservatorio Ambientale Regionale, quello previsto dal decreto Via del 2003 come prescrizione della regione Lazio, che non deve essere sovvenzionato dai soldi dell’Enel.

M5S Tarquinia

martedì 2 marzo 2021

Energia pulita, un affare per tutti!

Dario Tamburrano, europarlamentare del M5S, nel 2018 è stato co-protagonista di una vittoria storica al Parlamento Europeo nei confronti delle lobby energetiche, riuscendo a far approvare la direttiva che consente a gruppi di cittadini l’autoproduzione e l’autoconsumo di elettricità da fonti FER (rinnovabile per lo più fotovoltaica), prima preclusa. Nel 2020 l’Italia ha parzialmente recepito la direttiva ed emanato una legge che favorisce con corposi incentivi sia l’autoproduzione collettiva dell’energia all’interno dello stesso fabbricato, sia le comunità energetiche tra residenti in fabbricati diversi a condizione che i membri della comunità e gli impianti fotovoltaici risultino connessi alla stessa cabina di trasformazione. In molte città italiane i consigli comunali hanno già deliberato per agevolare la diffusione dell’autoproduzione e dell’autoconsumo di elettricità pulita per una serie di vantaggi a favore dei cittadini: l’autoproduzione è incentivata e con un buon progetto si azzerano le bollette; l’autoproduzione è abbinabile con l’ecobonus 110%; i comuni possono partecipare all’autoproduzione collettiva per poi usare la propria quota di energia a sostegno di famiglie colpite da “povertà energetica”. 

Il M5S Tarquinia, tramite il consigliere Andrea Andreani ha presentato una mozione all’ultimo consiglio comunale perché anche il nostro Comune promuova le forme di autoproduzione collettiva per dare una grande opportunità economica ai Tarquiniesi e al tempo stesso lottare contro i cambiamenti climatici. Per promuovere la diffusione delle comunità energetiche è essenziale il ruolo degli enti locali anche per informare e  rimuovere convinzioni non vere, come quella che nel centro storico non si possano installare impianti fotovoltaici a causa dei vincoli, mentre una tale preclusione riguarda solo le coperture a tetto inclinato. Il problema in questo caso si supera utilizzando le coperture piane con i pannelli fotovoltaici posizionati in modo che non si vedano da spazi pubblici. Il sindaco Giulivi ha espresso un’ingiustificata e immotivata avversione alla mozione; la maggioranza che lo sostiene invece, intelligentemente, ha chiesto tempo per informarsi meglio. Il consigliere Andreani ha accettato di discuterne in commissione ma occorre celerità per non far perdere ai cittadini di Tarquinia i significativi incentivi economici che si ottengono oggi tramite l’autoproduzione collettiva FER, poiché le attuali e particolarmente convenienti misure a sostegno verranno tolte dopo il recepimento integrale della direttiva europea.

 

M5S Tarquinia

venerdì 8 gennaio 2021

Rifiuti nucleari: questo territorio ha già pagato un prezzo altissimo

Ci risiamo. Non faremo in tempo ad arrivare al 2025, quando sarà spenta la centrale a carbone di TVN, che già un nuovo pericolo incombe su questa terra martoriata. È di questi giorni che la parte costiera della provincia di Viterbo (Tarquinia compresa) è stata indicata idonea a stoccare le scorie nucleari italiane, sparse ora per tutta la penisola. Dobbiamo fare muro subito, al pari della Basilicata, che ha prontamente reagito per contrastare lo stesso nostro pericolo. Aspettiamoci che qualche deficiente si alzi a Roma o a Milano per dire che siamo affetti dalla sindrome NIMBY – che tradotto vuol dire: “a casa mia no, va bene a casa tua”. E di questi deficienti ce n’è sempre qualcuno pronto. Certamente ci sono territori italiani ad alto rischio sismico dove non è possibile immagazzinare scorie, ma è altrettanto vero che ci sono territori come il nostro che ha già dovuto pagare un prezzo altissimo in termini ambientali, dopo decenni vissuti all’interno del polo energetico più grande d’ItaliaSignifica che le nostre vite e le nostre terre hanno già dato abbondantemente.

Il nostro messaggio al decisore e agli altri cittadini italiani è che qualunque decisione non deve prescindere dal prendere atto di quanto abbiamo già fatto per la comunità nazionale. Un’ulteriore considerazione è che non dobbiamo farci fregare dal mettere al centro della questione gli aspetti economici, perché a qualcuno potrebbe venire in mente di fare il danno e di risarcirlo. È solo per motivi di salute che dobbiamo pretendere che il sito italiano di stoccaggio non sia da queste partici è dovuto. Se ci diranno che non c’è alcun problema di salute, dovremo rispondere che lo stress da paura è una questione di salute. Sniffiamo bene gli alleati che si daranno disponibili a intraprendere questa sacrosanta battaglia. Ci siamo già scottati con quelli che hanno “venduto” la nostra salute ai signori del carbone non molti anni fa, in una battaglia che avremmo invece potuto vincere.

Stavolta stiamo attenti a non farci fregare. Dobbiamo organizzare immediatamente un contrasto forte ed efficace. La prima cosa che deve accadere, però, è che molti Tarquiniesi mettano la questione in alto nella scaletta delle priorità e si diano disponibili ad agire prima di tutto parlandone e prendendo coscienza della gravità della situazione.

 

M5S Tarquinia

lunedì 30 novembre 2020

M5S Tarquinia su abusi edilizi al Giglio: "Il sindaco Giulivi minimizza sull'ordinanza di demolizione a suo carico: un messaggio disastroso per la comunità"

Quando le pezza è peggio del buco. Il sindaco Giulivi risponde al Movimento 5 Stelle di Tarquinia, che ieri aveva dato notizia dei suoi abusi edilizi, ammettendo “serenamente” di aver commesso abusi “poco rilevanti” e di facile rimozione.
Caro sindaco, fermo restando che dovrà demolire oltre 400 mq di strutture abusive – non certo bruscolini – che dall’ordinanza di demolizione risultano “di non facile rimozione”, lei sta dando un messaggio alla cittadinanza devastante: si possono fare centinaia di metri quadri di abusivismi restando tranquillamente sereni, tanto poi pagando una sanzione e sistemando qua e là, tutto si risolve, sempre che qualcuno denunci il reato. Un reato che nel suo caso è ancora più grave, perché è roba da ricchi di cui si poteva benissimo fare a meno.
 
Fa caso che un sindaco “sceriffo” come lei, che fa piazzare telecamere ovunque per sanzionare i comportamenti scorretti dei cittadini, non le abbia piazzate anche verso la sua abitazione.
Magari si sarebbe accorto che non c’erano i permessi per costruire circa 400mq di manufatti, molto prima che qualcuno denunciasse i suoi abusi edilizi.
La nostra richiesta di dimissioni non è sciacallaggio, è dovere politico verso la città.

Un albero per ogni nato: il M5S chiede l’attuazione della legge 113/1992

 


Piantare nuovi alberi nelle aree urbane, dando attuazione alla disposizione della legge nazionale “Un albero per ogni neonato o bambino adottato” e istituire il bilancio arboreo del Comune, per il censimento e per la classificazione degli alberi piantati. Sono le due principali richieste della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle di Tarquinia e firmata dal consigliere Andrea Andreani “Perché – spiega Andreani – l’emergenza che stiamo vivendo dimostra che dobbiamo accrescere la nostra cura dell’ambiente. È dalla legge 113 del 1992, che lo Stato prevede l’obbligo per i Comuni di piantare un albero per ogni nuovo nato, allo scopo di implementare le aree verdi cittadine e contrastare il disboscamento. Questa norma, per certi aspetti rivoluzionaria, è stata successivamente modificata dalla legge n. 10 del 2013, che da un lato ne ha limitato il campo di applicazione limitando l’obbligo solo ai Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, dall’altra, l’ha ampliata inserendo l’obbligo della piantumazione anche in caso di adozione di un minorenne. Noi abbiamo sempre fatto la nostra parte, come per l’iniziativa “Alberi per il Futuro” del bosco urbano piantumato nel 2017 con l’aiuto di volontari ed attivisti.

Confidiamo quindi che il consiglio comunale approverà all’unanimità questa proposta, che oltre ad assolvere un obbligo di legge, comporterà un miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini Tarquiniesi.”

giovedì 12 novembre 2020

M5S Tarquinia: Chi aiuta le famiglie con la chiusura delle scuole?

La pandemia che stiamo vivendo sta mettendo a dura prova l’infrastruttura sociale ed economica del nostro Paese e, proprio in questo drammatico frangente, l’istituzione scolastica rappresenta uno dei porti sicuri a cui fare affidamento.
A Tarquinia la chiusura di tutte le scuole PER OLTRE 3 SETTIMANE ha gettato nel caos centinaia di famiglie in grande difficoltà nella gestione dei propri figli.
Ricordiamo che a marzo durante i mesi più duri del lockdown e le scuole chiuse in tutta Italia, il Governo era intervenuto con misure a sostegno delle famiglie quali congedi parentali, bonus baby sitter e fondi per acquisto di PC e Tablet: misure fondamentali per consentire ai genitori di assistere i figli a casa e consentire l’acquisto del materiale informatico per la didattica.
A Tarquinia invece l’amministrazione agisce senza pensare alle ripercussioni delle sue scelte sulle tasche delle famiglie, che pagheranno cara la chiusura delle scuole a fine mese visto che avranno sulle spalle il conto della baby sitter e gli stipendi dimezzati per non essersi recati al lavoro.
Chiediamo pertanto al Sindaco di Tarquinia di farsi carico dei bonus baby sitter, dei congedi parentali e dell’acquisto di pc e tablet per consentire a tutte le famiglie di affrontare queste settimane così complesse con la necessaria serenità.

 
M5S Tarquinia

martedì 15 settembre 2020

Giovedì 17 diretta Facebook su le “ragioni del Sì”

Tarquinia – Giovedì 17 settembre alle ore 17,30 presso la sede del M5S si terrà la diretta Facebook “Le ragioni del Si”, un incontro organizzato dal Movimento 5 Stelle di Tarquinia assieme alla senatrice Alessandra Maiorino, alla consigliera regionale Silvia Blasi e al portavoce comunale Andrea Andreani.

Abbiamo deciso di organizzare una diretta social direttamente dalla nostra sede per evitare assembramenti – dichiara il consigliere Andreani. Assieme ad Alessandra Maiorino, vice-capogruppo del Gruppo parlamentare Movimento 5 Stelle al Senato, e alla consigliera regionale Silvia Blasi cercheremo di illustrare tutte le ragioni del Sì al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre, una grande opportunità per metterci in linea con gli altri paesi europei, tagliando 345 poltrone in parlamento. Con la vittoria del Sì, l’Italia avrebbe un eletto ogni 100mila abitanti, per fare un esempio la Germania ha un eletto ogni 116mila e lo stesso vale per la Francia.

Gli attivisti e i cittadini potranno seguire la diretta su Facebook e porre delle domande che verranno affrontate nel Question and Answer al termine degli interventi. Vi diamo quindi appuntamento sulla nostra pagina Facebook www.facebook.com/5stelletarquinia, giovedì 17 alle ore 17,30.
Evento FB https://fb.me/e/2YKL1YGTM

venerdì 7 agosto 2020

Tarquinia: le mura figlie di M. Ignota e Salvatore Quasìmodo

Il dilettantismo e la pochezza  che da decenni  affossano la città sono sotto gli occhi di tutti, la nullità culturale  delle diverse amministrazioni succedutesi è condensata in modo esemplare nelle informazioni fornite dalle paline turistiche, un efficace esempio di come si possa  ridicolizzare il paese che le ospita per la serie sterminata di strafalcioni, approssimazioni, omissioni che vi compaiono. Recentemente alcune sono state rimosse e ci si augura che, se riproposte, siano anche riviste (una per tutte: la chiesa della Trinità è della metà del XIX e non del XIII secolo ed è ovvio che come tutte  le chiese sia  stata costruita d.C., come acutamente puntualizzato – resto però disponibile a scusarmi della mia puntigliosità  se venga dimostrato che qualcuna precede la nascita di Nostro Signore -. Poco consola l’eliminazione dei quattro totem che su iniziativa dell’Amministrazione Mazzola (assessore Celli) hanno ingombrato per anni il Palazzo Comunale (con una spesa, sembra, di 14.000 euro) che potevano essere sostituiti da un semplice leggio con testi in varie lingue, però forse dal costo troppo esiguo. Da notare che la solita palina informativa segnalava Palazzo Comunale, sala degli affreschi, sec. XIII  (d.C.) motivo per cui il visitatore si aspettava di trovarvi dipinti forse di Cimabue, delusione! Sono del 1629, data riportata in una delle scene, bastava che l’assessore allora competente li avesse guardati almeno una volta, come anche il competente estensore dei testi.

Ma siamo confortati dalle promesse espresse in campagna elettorale dal sindaco Giulivi, di nominare figure tecniche di comprovata competenza nel ruolo di assessori. Sicuramente l’avrà fatto, soprattutto nell’ambito della cultura, tanto più che lo stesso recentemente ha pronosticato che il futuro della città risiede nella cultura e nel turismo. Però dopo un anno dall’insediamento della nuova amministrazione il  Museo Comunale-Diocesano è un corpo morto mentre sulle  celebri opere d’arte deportate da settanta anni e più, a Roma e altrove, il silenzio di questa amministrazione è di tomba.

Una parte della cerchia muraria  del paese è in condizioni di crollo e l’amministrazione Comunale è stata condannata per gli abusi effettuati dai proprietari di alcune case poste a ridosso delle mura che scaricano le acque reflue sulla proprietà sottostante sulla strada di Valverde, abusi tollerati da questa ma anche da due amministrazioni precedenti. Il perito del tribunale ha steso una relazione in cui paventa il rischio di crollo e accerta  la “responsabilità del Comune  per il difetto di manutenzione e custodia”. Contro questa sentenza la  giunta ha presentato ricorso affermando che le mura sono  in buone condizioni. Tanto è vero che da tempo è crollata dall’alto parte della caditoia della porta esterna di Castello e non vi è mai stato posto nessun divieto di transito. Anche alcuni tratti delle mura  in zona Poggio Ranocchio, del XII-XIII secolo ( sempre d.C.), si stanno sgretolando, per rimediare ora sono sufficienti due palate di calce ma forse è troppo presto, tra qualche anno saranno ricostruite, spendendo molto di più. Stupefacente, stratosferica,  l’affermazione dell’avvocato Roberta Gaetani che ha curato il ricorso, la quale sostiene che il Comune sarebbe solamente “il custode delle mura”. Nemmeno per sbaglio, però,  ci informa sull’identità del  proprietario, tanto che con le stesse fondate ragioni si può ritenere che anche il Palazzo Comunale non sia di proprietà del Comune. L’avvocato afferma perciò che l’amministrazione potrà intervenire in merito solo in caso di danno (leggasi crollo) alle mura, sostituendosi ai privati e mettendo in carico le spese agli stessi. Se ne deduce quindi nei fatti che l’amministrazione per tutelare questo bene architettonico, elencato fin dal 1902 tra gli Edifici Monumentali d’Italia, aspetta il loro collasso;  come fu per quelle adiacenti alla porta esterna di Castello circa dieci anni orsono. A giustificazione dell’avvocato posso supporre che gli sia mancato il qualificato supporto dell’assessore alla cultura, signora Tosoni, promotrice assieme alla giunta comunale del ricorso, la quale certamente conosce tutti quei documenti che fin dal XIII secolo attestano il pagamento da parte del Comune per i lavori di riparazione, adeguamento e potenziamento delle fortificazioni.

In tutto ciò ricordo quel Nobel per la letteratura che definì Tarquinia paese di morti, quel “Salvatore Quasimòdo”, così ribattezzato da un ex sindaco, confermando in tal modo sia il parere dello stesso Quasimodo, sia il famoso adagio : “l’ignoranza non costa niente ma si paga cara”. Ne siamo certi, soprattutto a seguito della sentenza del 30.06 corrente con cui il tribunale ha ricusato il ricorso del Comune, ritenuto responsabile del non corretto deflusso delle acque reflue nel sistema fognario ai sensi dell’art. 908 c.c. dell’art. 48 del Regolamento dello stesso Comune di Tarquinia, imputandogli l’omissione dell’obbligo di custodia e di vigilanza sulle mura previsto dal Codice Civile. Il comune di Tarquinia (cioè noi) viene quindi condannato al pagamento delle spese di lite, a quelle generali e “dà atto della sussistenza dei presupposti a carico del ricorrente” (il Comune) condannandolo anche al pagamento di una penale.

Sulla questione del pagamento delle spese legali, va evidenziato che l’avvocato dell’amministrazione ha sempre sostenuto la responsabilità del Comune, di fronte alla Corte dei Conti, nel caso avesse speso le somme necessarie alla esecuzione delle opere indicate dal CTU. A questo punto, per come sono andate le cose, è doveroso chiedersi quale sia la responsabilità dell’Ente di fronte alla stessa Corte dei Conti, per le spese ulteriori a cui è stato condannato avendo perso ben due gradi di giudizio, per circa euro 30.000.

Dott. Giannino Tiziani