venerdì 31 luglio 2015

Consiglio comunale: Intervento di Dinelli (M5S) su Rifiuti e IRPEF

Marco Dinelli m5sAnche quest’anno, con una percentuale del 46,20% di raccolta differenziata, si registra un aumento minimo (un solo punto percentuale) rispetto all’anno precedente, decretando che la differenziata a Tarquinia è ormai ferma, e ben lontana dal famoso 65% che dovremo raggiungere entro il 2020 come previsto dalle direttive europee.

Nel 2014 i costi complessivi per il servizio di igiene urbana superano i 3 milioni e mezzo di euro, traducendosi in un ulteriore aumento della già salata tassa sui rifiuti.

Da questi dati è chiaro che il piano di raccolta rifiuti va completamente ripensato, e che questo appalto quinquennale non è stato all’altezza delle aspettative. A dirlo non siamo noi ma sono i numeri. Ci teniamo a ricordare infatti che secondo il bando d’appalto gli obbiettivi della differenziata sarebbero dovute arrivare alle seguenti percentuali:

  • almeno il 50 % entro il 2011
  • almeno il 55 % entro il 2012
  • almeno il 60 % entro il 2013

Riteniamo che parte della responsabilità del fallimento di questi obiettivi contrattuali sia dovuta ad una politica inadempiente di questa amministrazione rispetto alle prescrizioni del contratto, come la mancata applicazione di molte penalità previste, e ad un’informazione superficiale data in questi anni alla cittadinanza.

Per il prossimo appalto ci aspettiamo un completo cambio di marcia rispetto a questi ultimi 5 anni, soprattutto per il Lido di Tarquinia, ancora scoperto da un servizio di raccolta porta a porta. La buona pratica della differenziata deve essere oggetto di un’accurata informazione ai cittadini, che vanno incentivati attraverso meccanismi premiali.

Ci auguriamo che molte delle proposte che abbiamo già fatto vengano messe in pratica, come l’incentivazione del compostaggio domestico, anche attraverso l’istituzione di un Albo Compostatori comunale.

Riteniamo inoltre inammissibile che i rifiuti differenziati valorizzabili (come carta, cartone, vetro, plastica, alluminio…) prodotti dai cittadini rappresentino soltanto un costo, mentre potrebbero trasformarsi in un RICAVO se il comune trattenesse i contributi CONAI per questi materiali, anziché cedere gli introiti alla ditta appaltatrice o ad altre ditte esterne! Questo circolo vizioso deve essere interrotto, con un conseguente risparmio per gli utenti, come succede in molti comuni virtuosi anche nella nostra provincia.

Non ci sorprende il modus operandi di questa amministrazione che continua imperterrita ad aumentare le tasse. Dopo la TASI alla massima aliquota è ora il turno dell’addizionale comunale IRPEF, che passa dallo 0,6% allo 0,8%, la più alta consentita, senza neanche prendere in considerazione una tassazione progressiva per riservare alle fasce meno abbienti un trattamento di favore.
L’ennesimo salvagente alla quale l’amministrazione non intende rinunciare, invece di una politica orientata al risparmio si continua ad aumentare la pressione fiscale indistintamente a tutti i cittadini.

Marco Dinelli
Consigliere portavoce M5S Tarquinia

domenica 26 luglio 2015

Mazzola faccia il sindaco, e tuteli la salute di cittadini e ambiente

biogas-tarquinia-conferenza serviziSulla vicenda della centrale a Biogas il primo cittadino Mazzola non si esprime, dichiarando a mezzo stampa che “il sindaco ha l’obbligo di rispettare e condurre delle battaglie non d’interesse personale, ma di quello generale e non si schiera né da una parte né dall’altra”, giustificando così la sua assenza alla conferenza dei servizi tenutasi il 15 luglio scorso presso gli uffici della Regione Lazio, dove il Comune era stato regolarmente invitato.

Purtroppo, però, Mazzola dimentica che, secondo la legge, i sindaci sono i primi garanti della salute dei cittadini attraverso l’attività di tutela dell’ambiente, nell’interesse generale della popolazione. Proprio per questo motivo le amministrazioni vengono invitate alle conferenze dei servizi, per esprimere un parere politico una volta sentito il parere dei tecnici e delle associazioni ambientaliste! Se il sindaco non è all’altezza per assumersi questa responsabilità – come da lui stesso dichiarato sulla stampa – che lasci il suo posto a qualcuno che sia in grado di farlo, invece di intervenire a delle improbabili “candid camera” come successo pochi mesi fa a Monte Romano!

Oltre a questo Mazzola si rifiuta di rispondere all’interrogazione comunale in merito al “progetto biogas” da me depositata più di un mese fa, contravvenendo al regolamento consiliare, e motivando questa inadempienza con l’unico argomento che riesce ad affrontare, ovvero le “assunzioni” dei collaboratori del M5S. E’ davvero avvilente che un sindaco non trovi altre argomentazioni per controbattere su temi così importanti come l’ambiente e la salute pubblica!

Riguardo i collaboratori personali ci teniamo comunque a chiarire al sindaco Mazzola che, come lui ben sa, vengono scelti attraverso criteri fiduciari e territoriali, e non per concorso pubblico. Inoltre, sul sito lazio5stelle.it potrà trovare tutte le informazioni che desidera sullo staff regionale M5S.

Ci auspichiamo – e crediamo lo pretendano i cittadini – che il sindaco torni a parlare di argomenti seri, e soprattutto che risponda alle nostre interrogazioni, altrimenti saremo costretti a scrivere per l’ennesima volta al Prefetto di Viterbo affinché vengano rispettati i termini di legge.

Marco Dinelli
Consigliere Portavoce M5S Tarquinia

giovedì 16 luglio 2015

Il Comune di Tarquinia assente alla conferenza dei servizi per il progetto Biogas a Tarquinia

sit-in-biogas-regione-lazioRoma, 15 luglio – Presso la sede della regione Lazio area “Difesa del Suolo” in via del Tintoretto, si è svolta la conferenza dei servizi tra gli enti pubblici valutatori, e cioè Provincia VT ed ufficio VIA (Valutazione impatto ambientale) ed il “comune fantasma” di Tarquinia.

Già, “fantasma”, perché il sindaco o chi per lui era clamorosamente assente, avendo comunicato solo il giorno precedente la propria assenza con una motivazione a nostro avviso enigmatica. Infatti il sindaco Mazzola sarebbe in “dolce attesa” di un pronunciamento del TAR del Lazio sul ricorso inoltrato dalla società Pellicano, proponente il progetto industriale biogas, contro la Determina comunale n.33 del 2004 a tutt’oggi in vigore. Determina approvata a suo tempo dall’amministrazione comunale di Tarquinia a tutela del territorio contro l’insediamento di ulteriori centrali od industrie per il trattamento dei rifiuti.
Grande perciò lo stupore dei presenti, compresi i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e cioè il Dr. Gian Piero Baldi (Bio Ambiente), Simona Ricotti (Forum Ambientalista) insieme a Sergio Pisarri (Consorzio di Bonifica della Maremma etrusca) ed alla Consigliera Regionale M5S Silvia Blasi, per questa assenza in un istituto così importante come quello della conferenza dei servizi.

I lavori dell’istruttoria sono comunque proseguiti con l’illustrazione, da parte dei suddetti, di tutte le criticità del progetto “centrale biogas”, anche a mezzo di memorie e diffide legali, comprese le ripercussioni fortemente negative che avrebbero sull’economia agricola di Tarquinia ma soprattutto sulla salute della popolazione del territorio.

Restando in attesa di una “fumata bianca” dal comune di Tarquinia, il M5S coglie anche l’occasione di sollecitare il sindaco Mazzola a rispondere all’interrogazione presentata in merito a tale progetto biogas, ormai scaduta da oltre dieci giorni, nei termini temporali previsti dalla normativa.

M5S Tarquinia

giovedì 9 luglio 2015

Biodigestore: "Sindaco, stavolta non è una candid camera!"

biogas-da-forsuSiamo giunti al capolinea e non abbiamo ancora udito il parere del sindaco Mazzola in merito al progetto “biogas a Tarquinia”. Infatti il prossimo 15 luglio si terrà la Conferenza dei servizi presso l’Ufficio VIA (valutazione Impatto ambientale) della Regione Lazio. Si deciderà quindi, riguardo al progetto del biodigestore della società privata il Pellicano, la sorte della salute dei suoi cittadini e della sana agricoltura del territorio di Tarquinia.
Invitiamo il sindaco a ragionare con noi su alcuni punti fondamentali, in base ai quali riteniamo che sia necessario dire NO a tale progetto.
Bisogna premettere intanto che il Tribunale di Civitavecchia ha recentemente accertato l’esistenza di gravi irregolarità nel contratto di affitto di alcuni terreni sui quali insiste l’impianto già esistente, di proprietà del Consorzio Pellicano, vicenda per la quale la Provincia di Viterbo ha già richiesto formalmente al Comune di Tarquinia chiarimenti, al fine di valutare eventuali provvedimenti di revoca o sospensione della licenza.
L’operato del consorzio Pellicano è stato inoltre oggetto di numerosi esposti presentati dai cittadini dell’Olivastro per denunciare l’inquinamento olfattivo molto intenso in certi orari della giornata, prodotto dalla lavorazione del compost e soprattutto dalla movimentazione della nettezza organica che viene ivi trasportata, scaricata e quindi ricaricata per essere trasferita in altra sede a mezzo autotreni. Figuriamoci perciò il disagio per detti cittadini se detta nettezza organica dovesse essere lavorata completamente in loco col (bio)digestore.
Ai fini decisionali parimenti è di estrema importanza conoscere la realtà epidemiologica sanitaria del nostro territorio. Infatti tra Civitavecchia e Tarquinia abbiamo già consolidato un aumento di mortalità generale del + 24% (malattie cardiovascolari, respiratorie ed oncologiche) ed in particolare mortalità per Cancro di + 10 % rispetto al restante territorio laziale (dati della Sanità Regione Lazio ), a causa di fonti altamente inquinanti a noi tutti ben note. Perciò è palese che non si dovrebbe permettere l’insediamento di un’altra fonte potenzialmente inquinante per le emissioni dei prodotti della combustione di gas e metano (nanoparticelle, polveri ultrasottili, sostanze procancerogene) ed odorigene come questo tipo di impianto che, quando tratti materiale organico del tipo rifiuti (nettezza organica o FORSU), viene classificato peraltro, ai sensi di legge, “industria insalubre di prima classe”, da collocarsi lontano da abitazioni, fiumi e terreni agricoli.
A nulla rileva perciò il parere dell’ ISS (Istituto Superiore Sanità) recentemente interpellato, che fra l’altro ha analizzato solo il progetto della società proponente senza valutare tutte le relative criticità sollevate da varie enti / associazioni, per poter dire NO a questo progetto, che sorgerebbe in mezzo al cuore agricolo di Tarquinia, in una vasta area con produzione ortofrutticola di qualità finanche con prodotti biologici.
Non bisogna essere “tuttologi” per dire che nel terreno sede del progetto vi è una stretta vicinanza, da pochi metri fino a 500 metri, di decine di abitazioni e terreni coltivati ed aziende agricole di pregio. Come non considerare poi la vicinanza di poco più di 200 metri dal fiume Mignone, considerato fiume ad alto rischio esondazione (come documentato dal nostro Consorzio di Bonifica) e quindi possibilità di disastro ambientale in caso di incidente industriale.
Infine ricordiamo che in ambito nazionale in moltissimi altri comuni hanno già detto “NO ALLA CENTRALE BIOGAS”, per esempio nel vicinissimo comune di Cerveteri. In questi ultimi giorni poi hanno espresso la propria contrarietà al biodigestore le amministrazioni comunali in provincia di Latina ed addirittura a Grotte Santo Stefano un comune della Tuscia governato dal suo stesso partito.
Quindi, essendo il sindaco la massima Autorità Sanitaria Locale, dovrebbe a nostro avviso (considerati anche i cittadini che hanno apposto oltre 2.000 firme di contrarietà) esprimere dissenso assoluto a questo progetto a tutela della nostra salute e di quella del territorio agricolo di Tarquinia.

Sindaco Mazzola siamo al capolinea di questo viaggio reale, non è una candid camera! Questa volta si faccia sentire sia come Sindaco che in qualità di Presidente della Provincia di Viterbo: faccia capire ai suoi cittadini da che parte sta e se dobbiamo cominciare a preoccuparci del Suo silenzio.

 

Marco Dinelli
Consigliere Portavoce M5S Tarquinia