martedì 23 settembre 2014

Differenziata al lido di Tarquinia: assenza di etichette identificative sui cestini e caos nei colori

differenziata-tarquinia-lidoUno dei più gravi problemi inerenti la gestione dei rifiuti a Tarquinia è sicuramente quello relativo alla raccolta differenziata al Lido, dove la mancanza di un sistema porta a porta è causa di risultati percentuali a dir poco deludenti, contribuendo  ad aggravare la già preoccupante media comunale che, come ricordiamo, ha registrato uno scarso 45,2% nel 2013.
Questa estate, a seguito di numerose segnalazioni pervenuteci dai cittadini, abbiamo verificato la situazione della differenziata al Lido, riscontrando particolari alquanto critici: su tutti i cestini adibiti alla raccolta differenziata nelle spiagge del lungomare sono assenti le etichette adesive necessarie per distinguere le tipologie di materiale, ovvero: vetro, plastica, carta. L’unica indicazione riscontrabile è sul contenitore per l’indifferenziata!  Altro dato rilevante è la scelta nell’utilizzo dei colori: mentre nei contenitori in paese, il colore giallo indica la raccolta indifferenziata, al Lido si è optato per il colore grigio, creando ancora più confusione per l’utenza. E’ sufficiente dare un’occhiata all’interno dei trespoli del Lido per comprendere come regni il più completo caos nella divisione dei rifiuti, non giungendo, di fatto, a nessun risultato tangibile.

Ci si domanda, a questo punto, di chi sia la responsabilità di una così superficiale gestione e manutenzione della differenziata al Lido: è la ditta appaltatrice che non fa un’adeguata manutenzione, oppure il comune che non controlla?
Come pensiamo di migliorare la differenziata nel prossimo futuro, se non iniziamo da questi accorgimenti?
Chiediamo che il Comune di Tarquinia imponga il pagamento delle dovute penali alla ditta Aimeri-Lanzi incaricata del servizio di igiene urbana (magari utilizzando i soldi recuperati proprio per il miglioramento del servizio),  non solo per non aver rispettato i termini di raccolta previsti dal contratto – che impegnava la ditta a raggiungere il 60% entro il 2013 – ma altresì per le negligenze riscontrate nella gestione del servizio, faticosamente sostenuto dai cittadini attraverso il versamento dell’ imposta sui rifiuti (TARI).

Consigliere Marco Dinelli
Movimento 5 Stelle Tarquinia

giovedì 11 settembre 2014

Sicurezza ambientale: Il sindaco si esprima sulle violazioni riscontrate dal NOE presso il consorzio Pellicano

scarichi-inquinamento-e1410447716713Vogliamo richiamare l’attenzione del sindaco Mauro Mazzola in merito alla recentissima comunicazione (9 settembre 2014 prot.n.  25716/11) del Comando della Stazione dei Carabinieri di Tarquinia inerente a dei controlli eseguiti presso il Consorzio “Pellicano” sito a Tarquinia in località Olivastro, dedito allo smaltimento e compostaggio di scarti vegetali. Tali indagini sono scaturite in seguito a diversi esposti-denunce da parte degli abitanti della località suddetta, poiché esausti per le continue esalazioni di cattivi odori conseguenti alla lavorazione da parte della ditta (qui). Tale documento indirizzato al sindaco, frutto dell’operato sempre molto vigile del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) dei Carabinieri di Roma coadiuvati dai loro colleghi dell’ Arma della stazione di Tarquinia, è stato inoltrato quale “comunicazione di notizia di reato” alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia.

Le multiple infrazioni riscontrate riguardano sia una violazione continuata alle prescrizioni dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti, sia aperture continuate di scarichi reflui industriali senza autorizzazione, sia probabili inosservanze in materia di urbanistica-edilizia. Si evince inoltre che, per questa ultima contestazione, l’Ufficio Tecnico comunale deve ancora inviare risposta se la ditta sia munita o meno dei rispettivi titoli autorizzativi. Non solo, ma analoghe violazioni risultano essere già state rilevate nel precedente controllo del NOE a marzo 2012, controllo su cui quindi è ancora in atto altro procedimento penale. Tali gravi e reiterate violazioni comportano sicuramente un alto impatto negativo ambientale e quindi un verosimile alto rischio di inquinamento dei terreni e delle falde acquifere, nel cuore agricolo di Tarquinia. Essendo il Consorzio “Pellicano” la stessa società proponente il progetto di una centrale biogas (biodigestore), classificata per normativa vigente“industria insalubre di prima categoria”, cogliamo l’occasione per continuare ad esternare il nostro disappunto nel non riconoscere esaustive ne’ tanto meno corrette le risposte ricevute in merito alla nostra recente interrogazione su tale progetto.

Ci auguriamo che il sindaco dia seguito a questo comunicato, considerando le denunce in atto del NOE e del Comando dei Carabinieri di Tarquinia, anche tenendo conto dell’importantissimo “principio di precauzione”, a tutela della salute dei concittadini.  

Il Consigliere M5S Tarquinia
Marco Dinelli