lunedì 15 luglio 2019

Ritorna la centrale a Biometano: il M5S presenta una mozione per ribadire in consiglio comunale il No della città di Tarquinia

Biometano ci risiamo. Il proponente è tornato alla carica. Ha cambiato nome ma il progetto è sempre lo stesso: far arrivare a Tarquinia circa 30.000 t/anno di rifiuti organici altrui per produrre gas.

Per contrastare anche quest’ennesimo tentativo di “aggredire” le nostre terre agricole il M5S ha presentato una mozione a firma Andrea Andreani, da sottoporre al prossimo Consiglio Comunale, per deliberare ancora una volta un fermo NO della città di Tarquinia alla realizzazione di un’industria, per giunta insalubre, in una delle campagne alluvionali più pregevoli di Tarquinia (tale è la Valle del Mignone anche in prossimità della foce); il tutto in contrasto con le destinazioni e le compatibilità fissati dal PTPR, vincolanti per Regione, Provincia e Comune. Anche il sito della centrale, infatti, rimane lo stesso: in zona agricola all’Olivastro, che con l’approvazione del progetto verrebbe automaticamente trasformata in zona industriale.

Tutto questo nonostante il Comune di Tarquinia e la Regione Lazio si siano recentemente espressi contrariamente alla realizzazione di un medesimo impianto! Ad agosto 2018, infatti, la Regione Lazio ha rigettato una simile richiesta di realizzazione di un impianto a biometano per il trattamento della FORSU motivando la contrarietà sulla base dei prevalenti pareri negativi delle amministrazioni e dei soggetti interessati al procedimento, tra cui ARPA Lazio e soprattutto il parere del Comune di Tarquinia scaturito proprio dal consiglio comunale straordinario chiesto dalla minoranza su iniziativa del Movimento 5 Stelle, con delibera n. 44 del 30/08/2017.
Il progetto nella “nuova” centrale a Biometano presenta anche gli stessi errori non rilevati dall’Ufficio Regionale che sta curando la procedura AIA, nonostante il Comune di Tarquinia fosse stato molto chiaro sulle affermazioni “non vere” evidenziate nell’allegato tecnico parte della delibera, senza essere smentito né dall’Ufficio né dal proponente.

Come sempre, il Movimento 5 Stelle di Tarquinia è attento alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela dei beni comuni, per questo abbiamo anche presentato un esposto alla Magistratura, segnalando i comportamenti anomali riscontrati.

lunedì 8 luglio 2019

Convochiamo prima possibile un consiglio comunale aperto sull’Ospedale di Tarquinia

Come portavoce del Movimento 5 Stelle di Tarquinia propongo al sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, in qualità di autorità sanitaria locale e di delegato alla sanità, di invitare – prima possibile – il Direttore Generale della ASL in un consiglio comunale, possibilmente aperto al contributo della cittadinanza, per  illustrare e calendarizzare le azioni che la Direzione Generale intraprenderà nel prossimo futuro, per affrontare e risolvere le gravi carenze assistenziali e la progressiva riduzione di servizi sanitari erogati dal  presidio ospedaliero di Tarquinia.

Ricordiamo che l’art. 21 dell’atto organizzativo, di fatto prevede che tutte le strutture ospedaliere sono una unica area da gestire ed orientare ai bisogni sanitari della popolazione e che gli operatori sono orientati al conseguimento dei programmi operativi ed a garantire i L.E.A. .

Considerati i vuoti di organico che persistono da gennaio 2019, soprattutto per l’u.o.c. ortopedia, ancora esistenti, nell’ottica di stimolo all’azione gestionale e consapevoli della necessità di mantenere i livelli dei servizi ante 2018, si ribadisce la nostra volontà di mettere in atto, possibilmente in sintonia con il comune di Tarquinia, tutte le azioni utili per risolvere i problemi  non affrontati.

Abbiamo saputo che la ASL di Viterbo ha attivato una convenzione onerosa con i medici di medicina generale e di continuità assistenziale per rispondere alle esigenze sanitarie estive dei pronto soccorso di Tarquinia e Civita Castellana rispetto ai codici bianchi e verdi che chiederanno prestazioni al servizio d’emergenza dal 15 giugno al 15 settembre.

Per noi è una non risposta a valle di un problema causato dalla esigua apertura degli ambulatori territoriali e dalla mancanza di un’assistenza infermieristica ad accesso diretto.

Riteniamo che quanto richiesto sia molto utile per la comunità tarquiniese e per questo sollecitiamo il sindaco Giulivi a rompere il silenzio che avvolge la lenta morte del nostro ospedale.

Andrea Andreani
Consigliere Comunale M5S Tarquinia