lunedì 13 aprile 2015

M5S Tuscia: elezioni provinciali farsa

dinelli-rossiQuando si parla di coerenza politica il Movimento 5 Stelle non manca mai ed è per questo che, alle ormai vicine elezioni provinciali, gli 11 consiglieri comunali della Tuscia chiamati ad esprimersi non voteranno.

Con questo gesto vogliamo ribadire con forza il principio di coerenza di fondo che il Movimento 5 Stelle ha sempre avuto nelle proprie azioni. Siamo sempre stati per una reale soppressione delle province che consentirebbe un risparmio di quasi 2 miliardi di euro l’anno e per questo non abbiamo mai presentato alcuna candidatura alle elezioni provinciali sostenute sino ad oggi.

In Parlamento ne abbiamo proposto l’abolizione, e la proposta è stata boicottata da tutti i partiti, nessuno escluso.

Contrarietà ancora più accentuata con la pseudo riforma di Renzi che di fatto abolisce solo lo strumento democratico delle elezioni dirette da parte dei cittadini; a nominare i rappresentanti provinciali, infatti, saranno i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i comuni della provincia, chiamati a votare fra loro stessi: casta che elegge casta! Una riforma, il ddl Delrio, criticata anche dalla Corte dei Conti che ha sempre allertato il Parlamento certificando che con questa legge e il conseguente moltiplicarsi di enti, i costi lieviteranno.

Sono 11 complessivamente i consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle che compattamente hanno preso questa decisione: 4 a Canepina, 3 a Monterosi, 1 a Viterbo, Tarquinia, Tuscania e Civita Castellana.

Nessuno di loro ritirerà la scheda. Non vogliamo partecipare all’ennesima presa in giro dei cittadini e soprattutto non vogliamo partecipare alle solite bagarre politiche del “poltronificio” che ormai da settimane occupano le testate locali e che hanno la sola finalità di piazzare in posti strategici politici, parenti e amici ammanicati, nonché a provvedere alle loro nomine in aziende partecipate ed altre controllate.

Preferiamo dedicare il nostro tempo a battaglie che toccano realmente e quotidianamente i cittadini come la gestione del servizio idrico o l’imu sui terreni agricoli solo per citare due esempi recenti.

Il consigliere comunale di Tuscania
Il consigliere comunale di Tarquinia
Il consigliere comunale di Viterbo
Il consigliere comunale di Civita Castellana
I consiglieri comunali di Canepina
I consiglieri comunali di Monterosi

domenica 5 aprile 2015

Dinelli: "preoccuparsi all'improvviso per la VIA della centrale a carbone vale a dire non averla mai letta"

slide-via-tvnIl sindaco Mazzola, messo alle corde sul biomonitoraggio delle coltivazioni agricole di Tarquinia, chiede aiuto al Pd locale che non si rende affatto conto che la Relazione del Dr. Ghirga altro non è che il mero contenuto della Valutazione di Impatto Ambientale della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord rilasciata nel 2003.
Preoccuparsi all’improvviso per la VIA vale a dire di non averla mai letta, e questo per un sindaco è una cosa gravissima, ancor più se si pensa che quest’ultimo si presenterà come candidato alle prossime elezioni provinciali di Viterbo. 

Il Pd getta poi la maschera parlando di migliaia di posti di lavoro persi se ci si oppone al carbone,dimenticandosi di considerare il danno al lavoro, al turismo, ed all’economia agricola tarquiniese che l’inquinamento può causare sul territorio.
L’unico buio che il M5S “vede” non è quello paventato dal Pd come conseguenza dello spegnimento della centrale, ma quello nella mente della maggioranza del consiglio comunale che ha negato l’inserimento di Ghirga nel comitato tecnico del biomonitoraggio, contro l’interesse della popolazione di Tarquinia.

giovedì 2 aprile 2015

Tarquinia: referendum per uscire dall'Euro, si può firmare anche in Comune

fuoridalleuro-tarquiniaIl Movimento 5 Stelle di Tarquinia comunica che per tutto il mese di Aprile sarà possibile firmare presso gli uffici del Comune per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per indire un referendum sull’uscita dell’Italia dall’euro.

Il referendum consultivo per uscire dall’euro si può fare. Per poterlo indire è necessario approvare una legge costituzionale “ad hoc” come già avvenuto nel 1989 quando si richiese agli italiani se volevano dare o meno facoltà costituente all’Unione Europea.

I cittadini possono firmare presso gli uffici Servizi Demografici ed Elettorali, in piazza Matteotti n.2 e 4, dal lunedì al mercoledì dalle ore 8,00 alle ore 11,oo e dal giovedì al sabato dalle 11,00 alle 14,00.

Tutte le informazioni su www.fuoridalleuro.com