martedì 3 gennaio 2017

Idroelettrico: il M5S di Tarquinia si rivolge alla Corte dei Conti

idroelettrico-comunale-tarquinia-addioIl Consiglio Comunale di Tarquinia, lo scorso novembre, ha bocciato due proposte del M5S. Della prima sulla ludopatia abbiamo già scritto. La seconda mozione voleva invece tutelare l’idroelettrico comunale, difendere gli interessi degli agricoltori, proteggere l’economia balneare e, non ultimo, salvaguardare il nostro territorio dalla sottrazione di un altro bene comune.

La vicenda a cui si riferisce vede protagonisti la Regione Lazio, il Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca e il Comune di Tarquinia, che a vario titolo stanno consentendo a Energie Nuove srl di realizzare due generatori idroelettrici all’inizio della SP Tuscanese, da cui ricaverà circa 600.000 euro/anno. Facciamo il punto:

– Energie Nuove per il funzionamento dei generatori sfrutterà l’impianto d’irrigazione di proprietà regionale, in particolare la diga di Montebello e il tubo di 10 km che lo alimenta;

–  il Consorzio di Bonifica, due anni fa ha commissionato e pagato un progetto per realizzare una propria centralina idroelettrica, al fine di abbattere i costi che rendono salate le bollette degli agricoltori;

 – il Consorzio poi ha lasciato l’iniziativa a Energie Nuove; l’ente ne riceverà in cambio solo una somma appena sufficiente a coprire i costi per garantire flussi adeguati di acqua pulita (!).

– Il Consorzio realizzerà a proprie spese le derivazioni fino ai generatori di Energie Nuove ma scaricherà sugli agricoltori il rischio di danni all’impianto che, nella malaugurata ipotesi di blocco improvviso di una delle turbine, potrebbe subire un “colpo di ariete” dalle conseguenze imprevedibili, lasciando gli agricoltori all’asciutto per diversi giorni, con perdite difficilmente risarcibili dall’insignificante massimale della polizza assicurativa prevista;

– a spianare la strada a Energie Nuove ha contribuito anche il Comune di Tarquinia che, sostenendo di voler riattivare la centrale idroelettrica della vecchia Cartiera, ha fermato una seconda società privata, che aveva ottenuto una concessione d’acqua prima di Energie Nuove;

Ma c’è molto di più. Energie Nuove, per usare l’impianto regionale e arricchirsi disporrà gratuitamente di un impianto pubblico che vale più di 20.000.000 di euro; così, sotto il naso di Regione Lazio, Consorzio e Comune di Tarquinia, si volatilizzerà un canone annuo di almeno 200.000 euro (1% del valore), che Energie Nuove avrebbe dovuto versare nelle casse regionali per usare diga e tubo. Come tutto ciò possa accadere ce lo siamo chiesto e soprattutto lo abbiamo chiesto alla Corte dei Conti alla quale abbiamo presentato una circostanziata denuncia.

Non va trascurato poi che l’iniziativa di Energie Nuove comprometterà il progetto comunale di riattivazione della centralina idroelettrica della Cartiera e potrebbe provocare anche l’intorbidimento estivo delle acque del Marta, con gravi ripercussioni sul già provato settore balneare. Bocciando la mozione del M5S, la maggioranza silente ha scelto di non contrastare un progetto che vede irrimediabilmente compromessi, ancora una volta, i diritti dei cittadini.