giovedì 25 febbraio 2016

Grande partecipazione all'incontro pubblico promosso dal M5S sulla Trasversale Nord

IMG_20160220_180208Sala piena all’incontro-dibattito promosso dal M5S di Tarquinia per discutere del collegamento stradale Orte-Civitavecchia, chiara dimostrazione di una volontà di partecipazione alle scelte che stravolgono il territorio. Altri avrebbero dovuto farsene promotori, invece nei mesi scorsi la questione è stata trattata come un fatto privato dall’Amministrazione Comunale, che ha scelto d’incontrare le persone direttamente danneggiate da questo o quel tracciato, senza avvisare la popolazione tutta.

All’incontro è stato rimarcato come la richiesta di VIA per il tracciato “verde”, quello che passa nella Valle del Mignone, sia stata pubblicata ad agosto 2015 da ANAS (quando l’attenzione pubblica è più bassa), e senza prendere in considerazione tutte le alternative possibili così come è emerso dal pubblico presente. Si tratta di un processo partecipato appena all’inizio, che dovrebbe avere una naturale continuità in un Consiglio Comunale Aperto che il M5S ha chiesto e continua a chiedere; il Palazzo non risponde ma in compenso alza il polverone contro “quelli del no”. Farebbe bene invece a ricordare le vicende che nell’ottobre scorso hanno portato in galera personaggi ai massimi livelli di ANAS, dopo la scoperta di un vero e proprio ufficio tangenti interno all’Azienda pubblica. La partecipazione e l’informazione servono a contrastare anche tutto questo.

manifesto-convegno-orte-civitavecchiaAll’incontro inoltre è stato ribadito che tutto il territorio è prezioso e meritevole di tutela. Il tracciato nella Valle del Mignone è da bocciare a prescindere perché risulta più dispendioso in termini di consumo di suolo, ma non significa che dove insistono gli altri due tracciati, la Valle del Fosso Ranchese, le colline che fanno da corona all’abitato di Tarquinia e ai suoi gioielli archeologici (sito UNESCO) siano meno importanti. La comunità di Tarquinia deve essere consapevole del potere contrattuale che possiede e ha diritto ad esprimersi con un dibattito pubblico che prenda in considerazione anche “l’opzione zero” e la messa in sicurezza dell’attuale Aurelia Bis.

Occorre però non farsi abbindolare come è avvenuto con la centrale a carbone e con l’autostrada, opere che hanno violentato Tarquinia, contrastate con sentite battaglie dalla comunità che si è poi trovata spiazzata dal fuoco amico del Palazzo che, attraverso i suoi sì, ha “privatizzato” le lotte di un’intera collettività.

Serve quindi continuare il lavoro iniziato, che va proseguito nel luogo istituzionale deputato a rappresentare la comunità locale, ovvero un Consiglio Comunale Aperto, pratica democratica poco amata dal sindaco Mazzola. La richiesta formale di consiglio è già nelle mani del nostro consigliere Marco Dinelli che nei prossimi giorni la sottoporrà agli altri consiglieri di minoranza per raccogliere le firme necessarie.

M5S Tarquinia

LE SLIDE DELL’ING.  MARTENS PROIETTATE DURANTE L’INCONTRO

TUTTI I DOCUMENTI DELLA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

(PRESTO I VIDEO DEGLI INTERVENTI DEI RELATORI)

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giovedì 11 febbraio 2016

Incontro pubblico sulla Trasversale Orte-Civitavecchia

manifesto-convegno-orte-civitavecchiaLa proposta di un Consiglio Comunale aperto sulla Trasversale Nord, lanciata dal M5S è rimasta inascoltata e questo sta sottraendo ai Tarquiniesi, una comunità di oltre 16.000 cittadini, il fondamentale diritto riconosciuto dall’Unione Europea di partecipazione ai processi decisionali, soprattutto su questioni che cambiano pesantemente il territorio.

Il M5S di Tarquinia sta organizzando un’opportunità di discussione collettiva sul tema della superstrada Civitavecchia-Orte, denunciando il comportamento di ANAS che ha scelto il mese di agosto dello scorso anno, quando l’opinione pubblica era più distratta, per aprire e chiudere il periodo utile all’esame e alla presentazione delle osservazioni al progetto, a dimostrazione evidente di temere un processo partecipato, anziché volerlo agevolare.

Finora è mancato un vero processo partecipato, poiché gli incontri avvenuti in comune, goffamente spacciati per una forma di partecipazione dall’amministrazione, si sono svolti addirittura senza inviti ai consiglieri comunali e senza adeguati avvisi alla popolazione. Insomma, roba per pochi intimi, ed anche in questo caso sembra che sia prevalsa la paura del confronto.

Il giorno 20 febbraio il M5S darà a tutti i Tarquiniesi la possibilità di confrontarsi in un incontro che si terrà nella Sala Grande della ex-biblioteca comunale in Barriera S. Giusto alle ore 17,00 e che vedrà la presenza, oltre che della popolazione che vorrà riprendersi il diritto di partecipazione negato, anche dei portavoce del M5S regionale e nazionale e dell’Ing. Marco Martens esperto di infrastrutture viarie e di processi partecipati.

giovedì 4 febbraio 2016

Idroelettrico comunale, addio

idroelettrico-tarquiniaAll’ultimo Consiglio Comunale, il M5S ha votato per una delibera che contrasta l’esproprio tentato dalla IES srl, che mira ad appropriarsi dell’impianto idroelettrico della vecchia Cartiera di Tarquinia. Il M5S punta a riattivare lo stesso impianto, e per tutelare il diritto dei tarquiniesi a produrre in proprio energia elettrica pulita dal fiume Marta, ha presentato anche un emendamento alla delibera, in cui invitava l’Amministrazione Comunale a intraprendere azioni utili a contrastare una seconda società, la Energie Nuove srl, che vuole realizzare due centrali idroelettriche di fronte alla ex-cartiera, con sottrazione di portata utile all’impianto comunale, specie d’estate quando il flusso è scarso. Durante la seduta, alla richiesta di chiarimenti della consigliera Regolo su come attuare il contrasto, il nostro portavoce Marco Dinelli ha proposto il ricorso al TAR per anomalie delle concessioni regionali date a Energie Nuove. Noncurante, la maggioranza ha votato contro l’emendamento.

Il M5S ha approfondito l’esame dei documenti e riscontrato gli aspetti illegittimi. La società Energie Nuove a metà dicembre ha ottenuto dalla Regione Lazio due concessioni d’acqua per uso idroelettrico, ciascuna da 250 Kw, con prelievo alla diga di Montebello ma con le turbine installate di fronte alla vecchia Cartiera, a 10 km di distanza dal punto di prelievo e a valle del futuro impianto comunale.
Come fa Energie Nuove a portare l’acqua così lontano per usare il salto d 24 metri che si forma? Grazie alla benevolenza della Regione, del Consorzio di Bonifica e di un Comune “un po’ distratto”.
Chiariamo. Dalla diga di Montebello parte una condotta di diametro due metri, opera imponente e costosa, che vale non meno di 30 milioni di euro. È proprietà della Regione ma è gestita dal Consorzio di Bonifica per irrigare la piana di Tarquinia. Quel tubo, in base ai dati GSE del 2015, può generare circa 700.000 euro all’anno da produzione idroelettrica. Per dare in uso i beni comuni destinati a sfruttamento economico, la legge prescrive gare ad evidenza pubblica, che diano l’opportunità a più imprenditori di partecipare e garantiscano un ritorno economico alla collettività proprietaria del bene. Riteniamo che per dare in uso quella condotta vada previsto un canone annuo di locazione di almeno 150.000 euro (0,5% del valore). Invece accade che la Regione il tubo lo dà gratis e si accontenti solo dei proventi della concessione d’acqua e che il Consorzio si ritenga soddisfatto di una somma che copre appena le spese di manutenzione. E dire che il Consorzio aveva già pagato un progetto per produrre elettricità dalla stessa condotta, grazie al quale avrebbe ridotto in modo significativo le bollette degli agricoltori che irrigano.

L’operazione che ha portato alle concessioni a Energie Nuove ha richiesto le “dimenticanze” di vari soggetti ed il silenzio del Comune. Il Consorzio ha sottoscritto un contratto di sottensione con Energie Nuove, consentendogli di usare l’impianto d’irrigazione per la quota eccedente l’uso agricolo ma ha dimenticato di chiedere alla Regione se la società avesse già vinto una gara ad evidenza pubblica con un bando a vantaggio della collettività. La Regione ha concesso a Energie Nuove di prelevare l’acqua a Montebello per produrre elettricità davanti alla ex-Cartiera, ma ha dimenticato di chiedere un canone per l’uso della condotta necessaria a portarla 10 km più a valle, dove si forma il salto di 24 metri ed ha scritto che concede l’acqua visto che il Consorzio ha già messo la condotta.

Il M5S ritiene che, oltre al un possibile danno erariale, sia reale il pregiudizio per l’idroelettrico comunale alla ex-Cartiera e che anche gli agricoltori possano rimetterci. È opportuno che se ne occupi la Magistratura penale e contabile. Se il Comune di Tarquinia vuole preoccuparsi del ricorso al TAR, ci sembra che abbia tempo fino al 13 febbraio, Zingaretti permettendo.

 

M5S Tarquinia