martedì 28 giugno 2016

Mazzola e la maggioranza consegnano l'acqua alla gestione privata, un altro schiaffo alla volontà dei cittadini

acqua_pubblica_tarquiniaNel consiglio comunale del 21-06-2016 non si è parlato solo di bilancio di previsione. L’amministrazione ha infatti consegnato il Servizio Idrico comunale alla Talete S.p.A, e dal 1° luglio prossimo la gestione dell’acqua a Tarquinia passerà nelle mani di una società di diritto privato.
La gestione dell’acqua e la pubblicizzazione del servizio è uno dei temi più cari al M5S e legato all’esercizio della democrazia nel nostro paese. Vogliamo quindi portare all’attenzione dei cittadini due fatti che questa amministrazione ha ignorato (come già dimostrato col voto contrario al nostro ordine del giorno sulla ripubblicizzazione del servizio idrico presentato a maggio del 2015):

  • Con il referendum abrogativo del 2011 sull’acqua pubblica, il 95% di oltre 27 milioni di italiani, (a Tarquinia circa il 96% di 7.500 cittadini) si sono nettamente espressi a favore di una gestione pubblica del servizio idrico (consorzi o aziende speciali) per assicurare un controllo democratico di un bene indispensabile per la vita di ognuno;
  • La “pubblicità” dell’acqua è sancita dalla Legge Regionale n.5 del 2014 “Tutela, governo e gestione pubblica delle acque”, che è legge di iniziativa popolare, partita dal basso con la partecipazione attiva di comitati, associazioni, sindaci che hanno depositato la legge in consiglio regionale dove poi è stata votata all’unanimità.

Esiste quindi un chiaro volere popolare che è di fatto ignorato a tutti i livelli istituzionali:

–  dal Governo, che con il Decreto Sblocca Italia sta aggredendo i beni comuni,

–  dalla Regione, che non rende operativa predetta la legge 5/2014

–  ed infine dai Comuni, che chiedono l’affidamento del servizio a società di diritto privato come la Talete spa.

La Talete S.p.A si presenta con una grave esposizione debitoria, nota a tutti, causata da un decennio di mala gestione, a cui tutti i partiti hanno preso parte. E’ innegabile come Talete S.p.A. abbia, fino ad oggi, gestito in modo gravemente negligente il servizio idrico integrato, oltre a non aver predisposto ed attuato adeguate misure di contenimento e risanamento del debito.

Ma non è tutto! Il “Piano di Azione per il Rilancio Competitivo Aziendale” predisposto dalla Talete graverà ancora una volta sui cittadini che, come già successo in altri comuni della provincia, vedranno un ulteriore incremento della bolletta dell’acqua. In sostanza è sempre la vecchia storia: a pagare per la gestione scellerata portata avanti dai partiti siamo sempre noi cittadini!

Ma a rendere più chiara la gravità della situazione è il recente avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’operazione di partnership di Talete S.p.A. con altre società, ovvero l’apertura ad investitori privati, già caldeggiata dal presidente dell’ATO1 di Viterbo, nonché sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola. Un vero schiaffo a tutti quei tarquiniesi che nel referendum del 2011 si espressero contro l’affidamento del servizio idrico a soggetti privati o società pubbliche con partecipazione privata.

Di seguito pubblichiamo il verbale della delibera, con presenze e votazioni:

Verbale di deliberazione trasferimento servizio idrico integrato a Talete S.p.A.

 

lunedì 27 giugno 2016

Tarquinia, il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti dovrà portare a bollette più basse

La settimana sctari-tarquiniaorsa sì è tenuta la riunione della Commissione Consiliare Ambiente per discutere del nuovo bando di raccolta dei rifiuti. Ricordiamo che il vecchio appalto è scaduto da oltre un anno e si trova in una costosa proroga tecnica.

In questi anni il M5S di Tarquinia ha lavorato sodo sul tema e ha inoltrato all’amministrazione idee concrete per migliorare il servizio, riassunte in un documento che il consigliere Marco Dinelli ha portato in Commissione: i commissari di maggioranza hanno deciso di farlo parzialmente proprio quanto a contenuti, rifiutandosi però di metterlo a votazione.

In sintesi, le nostre proposte presentate in Commissione riguardano: estensione del porta a porta a tutto il territorio, con applicazione della tariffa puntuale, per cui si paga in base ai rifiuti prodotti e differenziati; rilancio del compostaggio domestico, anche in fossa o in cumulo, con istituzione dell'”albo dei compostatori” per beneficiare di una riduzione significativa in bolletta; posizionamento dieco-compattattori per conferire plastica, vetro e lattine con l’erogazione di un bonus; recupero dei contributi CONAI (generati della vendita dei rifiuti differenziati dai tarquiniesi).

Purtroppo, non ha trovato accoglimento la nostra proposta per il passaggio ad un sistema di “tariffazione puntuale”, ovvero di una tariffa particolarmente premiante nei confronti dei cittadini più virtuosi, secondo il principio “chi inquina paga, chi produce meno rifiuti deve risparmiare”.

Detto ciò puntualizziamo che la collaborazione per migliorare il nuovo bando non ci sottrae né alla doverosa denuncia di tutto quello che non ha funzionato con l’attuale appalto, né all’obbligo di dare all’Amministrazione un “warning” preventivo sulla lievitazione del costo del servizio. Infatti, l’appalto scaduto che, ripetiamo, si trova in un’ingiustificata “proroga tecnica”, è stato un flop pagato caro dai cittadini. Come abbiamo altre volte denunciato, due ne sono stati i motivi: incapacità dell’amministrazione a coinvolgere adeguatamente i cittadini e il fatto incontestabile che non abbia redatto un bando parsimonioso ma efficace (il mancato recupero del contributo CONAI e le centinaia di compostiere avanzate dicono molto).

I fatti che inchiodano l’amministrazione PD stanno tutti nei numeri di quanto abbiamo sborsato e quanto ne abbiamo avuto in cambio: la spesa totale per la “monnezza” pagata dai cittadini è stata di circa 20 milioni di euro in 6 anni, ben più costosa che altrove, senza aver raggiunto nemmeno il 50% di raccolta differenziata, percentuale molto lontana dai livelli che l’appalto prometteva, evidentemente in modo velleitario.

Le buone idee affidate ai tecnici comunali per mettere a punto il capitolato e la stima dei costi, in condizioni normali devono portare ad un buon servizio e ad un costo più basso del passato e non a selezionare un appaltatore prodigo ad assumere altro personale in cambio di bollette più salate per tutti i cittadini.

sabato 18 giugno 2016

Domenica al Lido il M5S raccoglie le firme per nove referendum

banchetto-m5s-tarquiniaIl Movimento 5 Stelle di Tarquinia organizza una raccolta firme per i Referendum costituzionali, istituzionali e sociali, domenica mattina 19 giugno dalle ore 10 a Tarquinia Lido, inizio lungomare dei Tirreni.

Con questa iniziativa si vuole dare informazione ai cittadini sui quesiti referendari per i quali saranno chiamati a votare. La raccolta firme è finalizzata a raggiungere il numero previsto dalla Legge affinché ci si possa esprimere su importanti questioni.

Si potrà firmare per la richiesta di nove referendum: quattro riguardano la riforma cosiddetta della “buona scuola”, due quesiti sono sulla salvaguardia e tutela dell’ambiente in campo di inceneritori e di ricerca ed estrazione di idrocarburi prima che siano approvate le necessarie regole e garanzie per la salute dei cittadini.

I cittadini potranno firmare anche per permettere altri due quesiti referendari, relativi alla legge chiamata “Italicum”. Si potrà inoltre firmare per il referendum Costituzionale che si terrà probabilmente ad ottobre, in cui siamo fermamente schierati per il “no” a difesa della Carta Costituzionale.
In fine si potranno firmare anche due petizioni: una per l’acqua pubblica e l’altra per la richiesta dei consigli comunali in orario serale a Tarquinia.

M5S Tarquinia

mercoledì 15 giugno 2016

I consiglieri regionali del M5S restituiscono 750mila euro su un fondo per il microcredito ad aziende e famiglie

m5slazio-restituiti-750mila-euroSono le aziende e le famiglie i beneficiari dei 750mila euro accantonati dagli stipendi e dalle diarie dei consiglieri del Movimento Cinque Stelle del Lazio.

Nel giorno del Restitution day organizzato al Grand Hotel Gianicolo di Roma, i sette consiglieri regionali hanno annunciato il tesoretto messo nel Fondo regionale per il microcredito e la microfinanza. “Adesso, il Fondo è aperto ai contributi di tutti i privati ma solo il Movimento ci ha messo soldi. Abbiamo chiesto un segno agli altri, ma non è arrivato” – ha detto il capogruppo Devid Porrello.

Non sarà il Movimento a scegliere i soggetti beneficiari dei 750mila euro frutto del taglio degli stipendi dei consiglieri, ma supervisionerà il fondo. Per le imprese, i prestiti saranno da 5 a 25 mila euro e i beneficiari avranno sette anni di tempo per poter restituire i fondi a un tasso di interesse dell’1%. Alle famiglie, invece, i prestiti saranno da 1.000 a 10 mila euro, sempre all’1%, da restituire entro 36 mesi.

La consigliera regionale di Tarquinia Silvia Blasi, che ha restituito circa 160mila euro, dichiara:Oggi si concretizza una delle promesse fatte in campagna elettorale: il sostegno alle PMI ed alle famiglie del Lazio tramite un fondo per il micro credito alimentato dagli accantonamenti dei nostri stipendi di 3 anni. E’ un giorno importante in cui il M5S dimostra ancora una volta di essere diverso dai partiti che governano le nostre istituzioni: una parte dei nostri stipendi a cui rinunciamo ogni mese va a costituire un concreto sostegno a chi vuole fare impresa ed alle tante famiglie con figli disabili che non riescono ad accedere all’assistenza sanitaria pubblica. Non finirà qui, finora abbiamo accantonato più di 800.000 mila euro, una parte è confluita nel fondo per il microcredito, la rimanente più tutte le restituzioni a venire verranno usate per finanziare nuovi progetti nella regione Lazio. Stiamo dimostrando che è possibile fare politica con pochi soldi, senza attaccamento alle poltrone e soprattutto restituendo ai cittadini ciò che gli appartiene”.