Era il 3 Maggio quando il Presidente del Consiglio Bergonzini convocava per il giorno 7 il Consiglio Comunale straordinario, richiesto congiuntamente dai Consiglieri della minoranza in merito alle “questioni ed alle circostanze dell’utilizzo della fascia tricolore all’interno del palazzo comunale, con relativa richiesta di chiarimenti in proposito”. Per quel consiglio Bergonzini aveva persino negato al M5S la ripresa audio video, in vista di un’eventuale seduta segreta, quasi per annunciare una discussione, che invece non c’è stata, perché la maggioranza, più o meno convintamente, ha deciso di non esserci per evitare un argomento spinoso, nella speranza di farlo cadere nel dimenticatoio. Il Consiglio Comunale, che rappresenta tutta la cittadinanza, ha il diritto di sapere ed è scorretto negarglielo.
I cittadini non hanno la morbosità di sapere cosa sia accaduto 5 minuti prima o dopo il saluto romano nella stanza del vice sindaco; vogliono invece conoscere gli aspetti sostanziali e sapere se ci sono le scuse convinte e la condanna politica del gravissimo incidente da parte della maggioranza; la fuga dal confronto basterebbe già a chiederne le dimissioni in blocco. Delle responsabilità penali se ne occupi la magistratura; per quelle politiche è dovere del Consiglio Comunale fare chiarezza, ecco perché Bergonzini deve annunciare subito la data della seconda convocazione. Dopo tutto l’8 Maggio, all’indomani del consiglio comunale egli dichiarava: “Ringrazio tutti gli intervenuti: mi dispiace ma non mancherà occasione per poter discutere le tematiche che dovevano essere poste all’ordine del giorno”. Coerenza vuole che l’annuncio sia immediato, è già passato troppo tempo. Invece siamo qui a chiederci: quando sarà annunciato il consiglio comunale in seconda convocazione? I compiti di un Presidente del Consiglio sono importanti e istituzionali e da Bergonzini ci aspettiamo la corretta applicazione dei regolamenti e il rispetto della missione di tutti i consiglieri, che in nome dei cittadini hanno chiesto la convocazione. L’atteggiamento della maggioranza, comunque da stigmatizzare, è inconciliabile con il ruolo del Presidente del Consiglio e Bergonzini non può avallare la volontà di chi senza una discussione politica pubblica vorrebbe mettersi tutto dietro le spalle e per questo ci aspettiamo una celere convocazione. E stavolta le telecamere dovranno essere ben accese, ufficialmente.
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