Nel pomeriggio di venerdì il candidato sindaco del M5S Andrea Andreani ha offerto alla città un evento di alto spessore culturale nella sala consigliare del Comune di Tarquinia. Ospite d’eccezione è stato il giovane e noto filosofo Diego Fusaro che ha trattato di mercificazione della vita umana da parte del capitale. Fusaro ha messo sotto la lente d’ingrandimento le politiche “distratte” di chi ha costruito percorsi preferenziali per agevolare grandi interessi finanziari (salvataggio delle banche ad esempio), a scapito della stragrande maggioranza delle persone, che dal 1989 in poi hanno visto progressivamente ridurre i propri diritti sociali ed economici. Il filosofo ha coinvolto i numerosi cittadini presenti in un dibattito serrato e utile, costruito attorno al tema “Pensare altrimenti per scegliere altre-menti”, inoltre, stimolato da Andreani, Fusaro ha descritto con un linguaggio fluido e comprensibile, come il primato della finanza sulla qualità della vita dei più, si sia affermato all’insegna di un galoppante e inaudito processo di accumulazione della ricchezza nelle mani di pochi e nell’impoverimento progressivo di masse sempre crescenti di persone. Tra questi poveri spiccano impietosamente i nostri giovani, costretti a sacrificare una grande quantità del loro tempo-vita per mettere insieme redditi comunque insufficienti per costruire uno straccio di futuro. In questo contesto il reddito di cittadinanza, ha aggiunto Fusaro, ha segnato una significativa e necessaria inversione di tendenza. Ne è scaturita la constatazione di come sia stata decisiva la scelta degli elettori di affidare l’amministrazione della cosa pubblica ad una forza politica nuova e con programmi innovativi, unica in grado d’interrompere il processo di asservimento della politica ai grandi detentori di capitali.
Oltre il merito delle questioni affrontate, la presenza di Fusaro è la dimostrazione di uno stile diverso portato in campo da Andreani e dalla sua squadra per sottoporsi al giudizio dei Tarquiniesi. Per contrapposizione, “l’usato sicuro” offerto al corpo elettorale dalle vecchie forze politiche, rappresenta, singolarmente e nel suo insieme, un’ammissione di colpevolezza nei confronti soprattutto dei giovani, di cui si ricordano solo in campagna elettorale ma a cui propongono indirizzi programmatici sostanzialmente protesi a garantire i privilegiati di ieri con gli occhi sempre puntati al passato, perché il futuro non hanno saputo costruirlo.
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