Il M5S di Tarquinia aderisce alla manifestazione del 13 febbraio contro Talete organizzata dal Coordinamento dei Comitati per l’acqua pubblica della Tuscia e invita i cittadini a partecipare all’evento che si svolgerà a Tarquinia alle ore 17 davanti al Palazzo Comunale.
Vogliamo concretezza e ci chiediamo che fare per uscire dall’incubo Talete. L’acqua è un bene comune primario che non può e non deve più avere una gestione privatistica.
Nel caso dell’acqua la questione di principio sarebbe da sola più che sufficiente per rivendicare il ritorno alla gestione pubblica ma anche gli aspetti economici e di qualità non devono essere trascurati anche perché quel che accade è sotto gli occhi di tutti: bollette salate e nessun controllo diretto dei cittadini nei confronti del gestore privato.
Per parlare di numeri reali abbiamo confrontato le bollette idriche dell’ultimo anno a gestione comunale con quelle attuali e riscontrato una differenza di oltre il 50%, pur avendo affrontato Tarquinia il problema dell’arsenico in modo autonomo.
Per capire dov’è il nocciolo della questione occorre partire dalle parole del sindaco Giulivi pronunciate in Consiglio Comunale prima di Natale dove ha ammesso candidamente che cambiare qualcosa è impossibile “perché in Talete hanno interessi tutti i partiti”.
Questo aiuta a capire in parte la lievitazione delle bollette, dovuta ad una non proprio parsimoniosa gestione del personale e delle assunzioni; in più e a corollario si può ipotizzare anche un probabile reclutamento del personale fatto a dispetto della competenza professionale e qui entra in gioco la qualità del servizio. Basta osservare la flemma di molti addetti per capire che Pantalone paga.
Il M5S però non è tra quei partiti e moltissimi dei suoi attivisti vengono proprio dalla battaglia per l’acqua pubblica.
Anche per questo saremo in piazza il 13 febbraio e chiederemo a Giulivi di dirci se quello che ha denunciato in consiglio l’ha sbattuto in faccia all’assemblea dei soci-sindaci di Talete.
La madre di tutte le battaglie però è quella che si svolge a livello regionale, dove la coalizione che governa ha la responsabilità di non emanare la disciplina attuativa della legge regionale 5/2014 di iniziativa popolare.
Come mai il PD, che a Tarquinia e nei comuni del viterbese ha votato a favore della mozione 5 Stelle contro la Talete e per la ripubblicizzazione del servizio idrico, non alza la voce anche in regione Lazio e chiede l’applicazione della legge 5/2014, considerato che amministra la Regione e la sua volontà pertanto è legge?
Ci fa piacere anche l’adesione del movimento civico di Tarquinia alle iniziative del Coordinamento dei comitati per l’Acqua Pubblica, perché più siamo e meglio è. Evidentemente c’è stato un ravvedimento rispetto alla copertura politica data al trasferimento del servizio idrico a Talete all’epoca del sindaco Mazzola. Però adesso fatti concreti: tutti devono spingere presso i propri referenti all’interno del consiglio regionale affinché la Legge 5/2014 possa essere attuata.
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