Il 13 dicembre 2011 sono state depositate presso l’Ufficio del Protocollo del Comune di Tarquinia più di mille firme di cittadini che, allarmati dal pericolo per l’alto contenuto di arsenico nella rete idrica comunale, chiedevano al sindaco di “attivarsi affinché tutti i Cittadini residenti nel territorio possano utilizzare senza rischi l’acqua della rete pubblica e, quindi, di realizzare al più presto gli impianti necessari alla dearsenificazione delle acque della rete idrica comunale.”
Più di due mesi sono passati, ma ancora dal Palazzo nessuna risposta. Il Movimento 5 Stelle di Tarquinia, che ha attivamente aderito alla petizione, è preoccupato per l’assordante silenzio del sindaco Mauro Mazzola, che non ha ancora risposto ad una precisa richiesta sottoscritta da 1025 cittadini su un tema di ordine sanitario così importante. Allo stesso tempo il mutismo delle opposizioni sull’intera vicenda rende benissimo l’idea della pasta con cui è fatto il nostro consiglio comunale.
Eppure sono ormai molti i Comuni, colpiti dallo stesso problema che hanno trovato la soluzione: a cominciare da Tolfa, dove il sindaco Luigi Landi ha annunciato la revoca dell’ordinanza con la quale si limitava l’utilizzo dell’acqua potabile, questo perché l’impianto di Poggio delle Croci (costato circa 500.000,00 € e realizzato da Acea Ato 2) è entrato in funzione qualche mese fa e ora ha superato tutte le verifiche del caso e le rispondenze alla progettazione, cioè, ha abbassato sotto il livello di pericolosità previsto dalla legge il tasso di arsenico e di fluoro.
Altri impianti dearsenificatori sono stati attivati a Bagnaia, Vitorchiano, Civita Castellana, San Martino. Ad Aprilia, addirittura, in attesa di comprendere chi deve legalmente provvedere alla spesa dell’impianto, si stanno dotando di un impianto provvisorio.
Chiediamo quindi che il Sindaco provveda immediatamente alla risoluzione del problema e presenti al più presto un progetto ai cittadini sul modo in cui vuole gestirlo.
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