La nostra intenzione di spingere Tarquinia verso un maggiore sviluppo turistico attraverso la valorizzazione dei suoi aspetti peculiari, le sue bellezze naturali in particolar modo, passa anche per la realizzazione di una rete di infrastrutture che serviranno a consolidare il rapporto tra fruitore e ambiente, tra cittadini e territorio, la pista ciclabile è una di queste.
Come sicuramente avrete notato, ne è stata realizzata una al Lido di Tarquinia con un finanziamento della Regione dell’ammontare di 260.000 euro.
Il premuroso Assessore all’urbanistica Anselmo Ranucci, sempre attento alla sicurezza dei cittadini, ha scelto la soluzione del cordolo sparti-traffico per la messa in sicurezza dei ciclisti, scelta per noi non giustificata visto il costo e le limitazioni al traffico, sia pedonale sia dei veicoli che l’opera sta causando, senza contare le difficoltà negli attraversamenti … ma noi non siamo qui per criticare il suo operato, bensì per mostrare che gli interventi si possono gestire in altri modi e con altre finalità che intervengano all’interno di un progetto più esteso.
Se, per esempio, si fosse scelto di evidenziare la pista con un colore differente e delimitarla dalla circolazione a motore semplicemente con dei dispositivi marcatori catarifrangenti tipo quello nella foto, molti problemi sarebbero risolti e con il risparmio, visto il costo elevatissimo del cordolo realizzato, si poteva realizzare un ponte ciclo-pedonale per unire finalmente il lungomare del Lido con quello di Marina Velka!
Ci siamo informati, il costo di un ponte prefabbricato di quella portata si aggira sulle 120.000/150.000 con le fondazioni.
Beninteso, a termine, la pista ciclabile si allungherebbe su tutto il litorale, da Sant’Agostino al fosso dell’Arrone, verso Montalto.
La nostra intenzione di spingere Tarquinia verso un maggiore sviluppo turistico attraverso la valorizzazione dei suoi aspetti peculiari, le sue bellezze naturali in particolar modo, passa anche per la realizzazione di una rete di infrastrutture che serviranno a consolidare il rapporto tra fruitore e ambiente, tra cittadini e territorio, la pista ciclabile è una di queste.
Come sicuramente avrete notato, ne è stata realizzata una al Lido di Tarquinia con un finanziamento della Regione dell’ammontare di 260.000 euro.
Il premuroso Assessore all’urbanistica Anselmo Ranucci, sempre attento alla sicurezza dei cittadini, ha scelto la soluzione del cordolo sparti-traffico per la messa in sicurezza dei ciclisti, scelta per noi non giustificata visto il costo e le limitazioni al traffico, sia pedonale sia dei veicoli che l’opera sta causando, senza contare le difficoltà negli attraversamenti … ma noi non siamo qui per criticare il suo operato, bensì per mostrare che gli interventi si possono gestire in altri modi e con altre finalità che intervengano all’interno di un progetto più esteso.
Se, per esempio, si fosse scelto di evidenziare la pista con un colore differente e delimitarla dalla circolazione a motore semplicemente con dei dispositivi marcatori catarifrangenti tipo quello nella foto, molti problemi sarebbero risolti e con il risparmio, visto il costo elevatissimo del cordolo realizzato, si poteva realizzare un ponte ciclo-pedonale per unire finalmente il lungomare del Lido con quello di Marina Velka!
Ci siamo informati, il costo di un ponte prefabbricato di quella portata si aggira sulle 120.000/150.000 con le fondazioni.
Beninteso, a termine, la pista ciclabile si allungherebbe su tutto il litorale, da Sant’Agostino al fosso dell’Arrone, verso Montalto.
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