giovedì 27 settembre 2012

Fiume Marta: serve un monitoraggio autonomo

“Visto che non ci hanno permesso d’illustrarla in Consiglio comunale come avremmo voluto, iniziamo a farlo con i mezzi che abbiamo a disposizione, in attesa di poterla discutere e votare nell’opportuna sede istituzionale”: esordisce così Cesare Celletti, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Tarquinia, nell’illustrare la mozione per l’adozione di un “Piano annuale di monitoraggio chimico-batteriologico  autonomo del fiume Marta”, non inserita, dal Presidente del Consiglio del Comune di Tarquinia, all’ordine del giorno dell’assise cittadino del 28 settembre.

“Da qualche anno – spiega Celletti – nel corso della stagione balneare, le acque del Lido e di Marina Velka, in particolare quelle nel tratto prossimo alla foce del fiume Marta, sono soggette a fenomeni di inquinamento – nello specifico, alla presunta, eccessiva presenza di batteri coliformi fecali – subito divenuti oggetto di cronaca giornalistica, con inevitabili ricadute negative sull’immagine della Città. E del tutto inutili, persino dannosi, risultano i battibecchi che ogni estate vedono protagonisti associazioni, enti ed istituzioni cittadine”.

“È impensabile – prosegue il consigliere M5S –  che gli operatori del comparto balneare debbano continuare a giustificarsi con i clienti per la scarsa qualità delle acque marine, e che l’immagine della Città ne sia costantemente danneggiata. È ora di avere dati certi in merito alla qualità delle acque che il fiume Marta riversa in mare ed operare un’individuazione delle responsabilità del presunto inquinamento delle acque, richiamando alle responsabilità le ulteriori realtà locali che insistono sul bacino del fiume”.

“Con questa mozione – conclude Celletti – impegniamo il Comune ad avvalersi, a partire dal 31 Dicembre 2012 e per gli anni a venire, di un piano di monitoraggio chimico-batteriologico annuale e autonomo per il controllo del livello di inquinanti presenti nel tratto tarquiniese del Marta, effettuato da un soggetto terzo da individuare tra privati o dipartimenti universitari: potremo, così, discutere su dati certi ed intraprendere tutte le azioni utili a perseguire ogni eventuale illegale sversamento di liquami inquinanti nel fiume Marta”.

 

Nessun commento:

Posta un commento