giovedì 18 ottobre 2012

1° Gennaio 2013: acqua non potabile

Il 1° Gennaio dell’anno nuovo i cittadini di Tarquinia avranno una brutta sorpresa: il sindaco Mauro Mazzola sarà infatti obbligato ad emettere un’ordinanza di assoluta non potabilità dell’acqua su tutto il territorio comunale.

Tutto ciò avverrà per via della scadenza della proroga concessa della Comunità Europea sulla Direttiva 98/83/CE e recepita in Italia dal lontano 2001 che fissa il limite massimo di arsenico per l’acqua potabile a 10 µg/l. Nella Tuscia, i comuni che dovranno far fronte a tale emergenza sono circa 33.

A Tarquinia il problema arsenico è noto da alcuni anni, ma è saltato agli occhi dell’opinione pubblica soltanto nel 2011, quando il sindaco emise una prima ordinanza (n. 8160/2011) che limitava per le sole zone periferiche l’utilizzo dell’acqua ai bambini al di sotto dei tre anni di età, alle donne incinta e alle industrie alimentari, per via del superamento del limite di 10 µg/, e successivamente una seconda ordinanza (n. 8194/2011) che ha esteso tale limitazione a tutto il territorio comunale. (vedi tabella a pg.2 per i valori di Settembre)

Il 13 gennaio 2012 sono state depositate presso l’Ufficio del Protocollo del Comune di Tarquinia più di mille firme di cittadini che, allarmati dal pericolo per l’alto contenuto di arsenico nella rete idrica comunale, chiedevano al sindaco “di realizzare al più presto gli impianti necessari alla dearsenificazione delle acque della rete idrica comunale.” Alla richiesta contenuta nella petizione non seguirono mai risposte.

La Regione ha stanziato solo 6 milioni su 30 per installare i dearsenificatori. Bollette in aumento del 5 % per intervenire sugli acquedotti.

L’ultimo capito della vicenda arsenico risale al recente consiglio comunale del 24/08/2012, dove il Comune di Tarquinia ha aderito all’intervento regionale per la progettazione, realizzazione e gestione degli impianti di potabilizzazione necessari al rispetto dei limiti di cui al D. Lgs 31/2001. Intervento in cui, come ha dichiarato l’Assessore provinciale all’Ambiente Paolo Equitani “la Regione ha messo a disposizione solo 6 milioni su 30. Una somma che ci consentirà esclusivamente di avviare le procedure per l’affidamento degli appalti d’installazione di dearsenificatori negli acquedotti. Per far sì che entro aprile/maggio 2013 l’acqua possa ritornare potabile – ha spiegato Equitani –  i comuni interessati dovranno aumentare del 5% le tariffe dell’acqua. Altrimenti la non potabilità potrebbe protrarsi a tempo indefinito.”

Eccoci arrivati quindi con “l’acqua alla gola”, a circa tre mesi dalla fatidica data che imporrà – tra le altre cose – l’obbligo di dotarsi di acqua dearsenificata a tutte le imprese del settore alimentare, con un futuro incerto su quando potremo utilizzare acqua potabile nel 2013, e con l’unica certezza che, ancora una volta, saremo noi cittadini a pagare attraverso ulteriori rincari sulle bollette quel dearsenificatore che avevamo già chiesto da più di un anno, quando nelle casse comunali tintinnavano ancora i denari dell’Enel.

 

Luca Cerquatelli

Nessun commento:

Posta un commento