Il sindaco Mazzola, come al solito, non entra nel merito e non risponde alle domande scomode sulla nuova bolletta Talete Spa. Ad esempio non ha risposto come mai, nel mese di gennaio appena trascorso, non abbia emesso ordinanza di NON potabilità dell’acqua distribuita nel Centro Storico di Tarquinia e in località Pantano, nonostante le analisi ufficiali della ASL abbiano sforato i livelli di arsenico ammessi dalla legge.
Siamo felici che a febbraio l’acqua risulti di nuovo potabile, ma siamo preoccupati che la cessione del servizio idrico alla società Talete, decisa dall’attuale amministrazione PD, abbia da subito portato questi gravi disagi: un aumento sostanziale di tutte le tariffe idriche, e uno sforamento dei valori di arsenico nel mese di gennaio. Sono quindi questi i grandi vantaggi portati dalla cessione del servizio ai professionisti della Talete Spa?
E cosa ci dice il sindaco riguardo l’ultima bolletta dell’acqua relativa all’anno 2016, dove la Talete Spa ha applicato in maniera retroattiva le nuove tariffe per tutti i 12 mesi dell’anno, quando invece il servizio è stato preso in carico operativamente solo a ottobre 2016?
Nella delibera di cessione del servizio idrico di giugno scorso, si legge bene che “la Talete rimborserà il Comune di tutti i costi sostenuti (personale, mutui, energia elettrica, ecc.) attribuibili al Servizio idrico integrato 2016, prestato dallo stesso Comune nel periodo antecedente al trasferimento del servizio (01.07.2016)…”, ma chi rimborserà i cittadini di Tarquinia per l’eccedenza pagata nei i primi sei mesi dello scorso anno, quando la gestione era ancora comunale?
Invece di pensare costantemente a Civitavecchia, dove non hanno problemi di arsenico e risparmiano 140 mila euro l’anno (rispetto a Tarquinia) per la sostituzione dei filtri del loro dearsenificatore, il sindaco Mazzola si preoccupi della qualità della nostra acqua, che grazie alle sue scelte amministrative sembra essere diventata meno “dolce” e più “salata”.
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