La riqualificazione del Lido di Tarquinia è uno dei punti forti del programma del Movimento 5 Stelle, che si base principalmente sulla cura dei beni naturali: sole, mare e spiaggia, e interventi strutturali per legare il Lido ad una propria identità, che avrà nel verde e nella mobilità sostenibile due tratti fondamentali: il nostro modello è la città giardino.
Accanto ad un progetto serio di riqualificazione urbana e progressiva del Lido, con interventi mirati per il miglioramento dei servizi e una rete di piste ciclo-pedonali, ci sono dei progetti che vorremmo realizzare, che sembrano piccoli, ma che non lo saranno nella realtà.
Uno di questi è un progetto che riguarda gli amanti del mare e della pesca sportiva: uno scivolo di uso pubblico per il varo e l’alaggio di piccole unità, a vela o motore, da pesca o da diporto.
Ritengo sia importante risolvere problemi strutturali, ma anche quelli relativi al tempo libero dei residenti e degli amanti del mare, lavorando per un progetto che individui un’idonea area demaniale marittima per la messa in mare, senza rimessaggio, di unità della piccola pesca e da diporto munite di carrello ed da idonei argani, per il varo autonomo dai rispettivi proprietari.
Intendo rispondere alle richieste di piccoli utenti, senza entrare in concorrenza con i progetti faraonici, proposti dal solito “pifferaio”, che dal canto suo propone infrastrutture irrealizzabili, e di certo non per i cittadini di Tarquinia. Spot elettorali che magnificano solo colate di cemento e regalie alle imprese, in barba al vincolo idrogeologico, compreso il non celato rischio di cancellare le imprese già esistenti sul territorio, che, invece lavorano da anni nel settore.
Niente di irrealizzabile, ma opere che diano subito un segnale che l’accoglienza e i servizi a Tarquinia Lido stanno cambiando, sia per il cittadino amante del mare e della pesca, sia per il turista.
Ernesto Cesarini
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