Il M5S propone una riflessione “a freddo” sull’episodio del saluto romano, accaduto in una stanza istituzionale del municipio e chiede all’Avv. Bergonzini di farsi promotore di una presa di distanza forte e unanime di tutto il Consiglio Comunale di cui è presidente, rispetto al gesto d’ispirazione e memoria fascista, compiuto nell’Ufficio del Vicesindaco di Tarquinia.
Il M5S non vuole speculare politicamente sull’accaduto. La questione aperta è molto delicata. Ne sono dimostrazione i commenti ironici, se non sarcastici, scritti in coda a denunce di varia tendenza politica apparsi sui telematici; chi li ha scritti non è in grado di comprendere cosa si nasconda dietro quel gesto. Indipendentemente dalla volontà di chi l’ha compiuto o tollerato, quel gesto riassume la follia della sanguinosa dittatura fascista; tutto aggravato dalla circostanza che è stato fatto e fotografato con allarmante leggerezza; è apologia del fascismo e come tale è un attacco ai fondamentali del patto antifascista alla base della comunità nazionale, rappresentato dalla Costituzione Italiana; dobbiamo avere il coraggio di affermare che chi non vi aderisce è fuori e indegno di partecipare alla vita democratica.
Per dare il segnale forte che non è consentito giocare con i simboli del fascismo, come la teoria della bravata vorrebbe sostenere, rispetto a quanto accaduto nella stanza del Vicesindaco di Tarquinia e per ribadire che è sempre e comunque incostituzionale e fuori legge l’apologia del fascismo, chiediamo al presidente Bergonzini di convocare un Consiglio Comunale aperto per il 25 aprile, per celebrare la Festa della Liberazione rinnovando il patto antifascista della comunità tarquiniese. È fondamentale che quel giorno chi deve scuse e spiegazioni abbia il coraggio di farlo, per voltare una brutta pagina senza mettere la polvere sotto il tappeto.
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