In merito alla presa di posizione da “Ponzio Pilato” del sindaco Mauro Mazzola riguardo all’eventuale autorizzazione di una centrale biogas a Tarquinia in località Olivastro, siamo perplessi ed ancora un po’ indignati per la “non risposta” data alla nostra recente interrogazione.
Questo perché l’eventuale decisione verterebbe sul giudizio dell’ ISS (Istituto Superiore di Sanità), che risulta essere positivo sebbene con molte importanti prescrizioni al progetto.
Ebbene vorremmo rimarcare ed analizzare alcuni importanti punti che a nostro avviso renderebbero alquanto improprio ed inopportuno questo parere dell’ ISS. In primis tale parere sarebbe stato emesso dall’ “esperto” dell’ISS, Dr.sa L. Musmeci, sulla base di un’analisi gravemente incompleta basata esclusivamente sul progetto della società proponente la centrale stessa. Progetto di una industria potenzialmente altamente inquinante che, come ormai noto, pecca di molte falsità ed imprecisioni, come evidenziato e denunciato dalle associazioni Forum Ambientalista, Bio Ambiente di Tarquinia, oltre che dal Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, dalla Coldiretti e dalla CIA, tramite l’invio a tutti gli enti preposti (Comune, Provincia e Regione) delle proprie osservazioni di contrarietà. Analogamente è stato messa agli atti di valutazione da parte dell’ufficio V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) della Regione Lazio, la memoria-diffida dell’Avvocato M. Greco incaricato a difesa del territorio dai numerosi residenti in località Olivastro. Infatti sono decine le abitazioni ed i terreni agricoli di pregio del cuore agricolo di Tarquinia con prodotti DOP e Biologici, nel raggio di poche centinaia di metri o addirittura adiacenti (distanza zero metri) al terreno dedicato al progetto dell’industria biogas che di “bio” ha solo l’arroganza di confondere le menti dei non addetti ai lavori. Tutto ciò non è stato invece, speriamo innocentemente, messo in evidenza dal parere dell’esperto dell’ISS che parla invece di ” … scarsa antropizzazione e…. mancanza di criticità di inquinamento ambientale” ! Ed invece i fumi delle navi del porto di Civitavecchia, le polveri fini del deposito di Pet Coke e le ciminiere a strisce bianco-rosse del mostro a carbone della centrale di TVN, ben visibili da tutta Tarquinia per stretta vicinanza, padroneggiano arrogantemente ed indisturbate sulla salute del territorio e dei nostri cittadini.
Ciò che è certo, è che nel nostro territorio tra Civitavecchia e Tarquinia si rileva un continuo aumento in questi ultimi 4 anni di mortalità generale e soprattutto per cancro rispetto al restante territorio laziale (come dai dati della Sanità Regione Lazio). Ma la valutazione del danno del fossile è molto sottostimata perché non tiene conto della grande tossicità di altri inquinanti emessi, del carico ambientale causato dallo smaltimento delle ceneri e, soprattutto delle modifiche epigenetiche responsabili di numerose gravi patologie. La possibilità quindi di trasmissione di queste ultime tra le generazioni successive rende il danno inestimabile.
Perciò, a nostro avviso, in questo caso il parere dell’ISS risulta improprio e inopportuno. Non si dovrebbe permettere l’insediamento nel nostro territorio di un’altra fonte altamente inquinante come questo tipo di industria biogas che, quando tratta materiale organico proveniente da rifiuti (nettezza organica o FORSU), viene classificata come “industria insalubre di prima categoria”, il peggior tipo di industria che si possa autorizzare, e che dovrebbe essere realizzata eventualmente in una zona industriale molto lontana da abitazioni, fiumi e terreni agricoli.
Ricordiamo in ultimo al sindaco che la Società Pellicano, proponente tale progetto industriale, è tuttora indagata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia per almeno tre gravi reati ambientali riguardanti il trattamento di rifiuti e lo scarico abusivo di acque reflue industriali. Per di più la stessa Procura sta attualmente indagando su tale progetto biogas in relazione ad un esposto presentato a febbraio u.s. dai cittadini dell’Olivastro. Siamo inoltre venuti a conoscenza di una recente condanna per l’amministratore delegato di detta società, concernente le modalità di acquisizione di una parte del terreno attualmente centro di raccolta differenziata di rifiuti.
Non c’è quindi bisogno di essere “tuttologi” per capire che una tale richiesta specie se proveniente da una siffatta società, vista la scarsa trasparenza con cui opera, debba essere rifiutata, e non c’è bisogno del parere dell’ISS né di particolare coraggio per dire perentoriamente NO al biogas a tutela della salute del suo territorio e dei suoi cittadini.
Movimento 5 Stelle di Tarquinia
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