martedì 18 aprile 2017

Cesarini (M5S): "Vogliamo una Tarquinia che difenda i propri beni comuni"

Ranucci mi dà del Don Chisciotte. Magari fossi io un visionario e le questioni che attanagliano Tarquinia solo mulini a vento. Invece è roba vera: la centrale a carbone, l’autostrada, la trasversale nord, l’osservatorio ambientale, l’idroelettrico, il nuovo cimitero, il bio-digestore, la privatizzazione dell’acqua potabile. La loro matrice economica è una: depredare Tarquinia dei suoi beni comuni, che fanno gola a chi cerca guadagni facili a nostre spese, anche grazie al fuoco amico di chi dovrebbe ben custodirli e non lo fa.

ENEL s’è presa la nostra aria, SAT ci ha sfilato l’Aurelia e 122 ettari di suolo agricolo, l’Osservatorio Ambientale controllato dall’inquinatore ci ha sottratto il diritto di difendere la nostra salute, ANAS vuole distruggere il nostro paesaggio e altro suolo agricolo, Energie Nuove srl monetizza la nostra energia idroelettrica, Talete spa s’è impossessata del nostro servizio idrico e presto arriverà Acea spa a darle manforte, Sistemi Cimiteriali srl lucrerà sui nostri defunti e il Consorzio Pellicano vuole togliere il diritto dei Tarquiniesi a decidere del proprio territorio in base alle sue vocazioni. Nei 10 anni dell’assessorato di Ranucci la razzia di beni comuni si è intensificata e ha raggiunto il culmine con la vicenda del nuovo cimitero, che l’assessore sta privatizzando in nome dell’ “emergenza”; ma chi l’ha fatta crescere l’emergenza se non l’assessore? Per inciso, se di Energie Nuove si sta occupando la magistratura romana, l’assessore dovrebbe chiarire se sono veri i legami tra quelli dell’idroelettrico e quelli del cimitero. Come Ranucci può constatare siamo costantemente presenti a vigilare. Capisco che gli crei fastidio, ma in questi dieci anni io c’ero sempre. Oggi ci sono anche come candidato sindaco del M5S per proporre agli elettori il progetto di un’altra Tarquinia. E per farlo volteremo pagina rispetto alla vecchia politica dell’assessore e del suo sindaco, che mi ha dato un motivo ulteriore per proseguire convinto: ha detto di non stimarmi; lo ringrazio, perché la sua stima mi avrebbe imbarazzato.

Negli ultimi anni, molte persone attente alla giustizia sociale e all’ambiente, hanno lavorato per riunire componenti importanti della società tarquiniese; ci sono riuscite ed io ne sono l’espressione. In questo tempo abbiamo incalzato l’amministrazione con critiche e proposte molto concrete, come quelle puntuali sui rifiuti o sul sociale. Insomma l’assessore può constatare che ero qui, a difendere Tarquinia e non avevo tempo per stare in una caverna come lui dice. Non so invece Ranucci in quale caverna o in quale sperduto resort stava mentre Mazzola faceva accordi con ENEL per agevolare l’accensione della centrale a carbone e azzerava la nostra battaglia per fermarla (la centrale ogni giorno brucia 10.000 t di carbone e rilascia 100.000.000 mc di fumi inquinanti) o quando insieme a Moscherini andava al Ministero dell’Ambiente per tentare di bloccare la nascita dell’Osservatorio Ambientale Regionale, presidio a difesa delle popolazioni inquinate. Oppure dov’era Ranucci mentre avvenivano tutte le altre razzie di beni comuni? Il M5S sta  lavorando per voltare pagina.

Ernesto Cesarini
Candidato Sindaco M5S Tarquinia

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