Per uno smaltimento dei rifiuti fatto come si deve, in modo ambientalmente sostenibile e con abbattimento dei costi, occorre che i cittadini si sentano protagonisti, ma le ultime amministrazioni comunali hanno dimostrato poca consapevolezza di tale necessità. Anche l’attuale amministrazione di Tarquinia non sembra ancora aver adottato un cambio di passo, pur dovendo affrontare il rinnovo dell’appalto dell’igiene urbana. È fondamentale dibattere pubblicamente le soluzioni possibili, che risulteranno efficaci se fondate su una costante informazione e sull’ascolto della popolazione. Chiaramente gli stimoli sono importanti e per questo serve un sistema premiale, che faccia pagare bollette più basse alle persone che fanno una buona differenziazione dei rifiuti.
Sono anni che il Movimento 5 Stelle di Tarquinia propone di applicare la Tariffa Puntuale alle sorde amministrazioni di Tarquinia. Oggi la Regione Lazio obbliga, fortunatamente, tutti i comuni a passare alla tariffazione puntuale entro il 2020: vuol dire che più si differenzia, meno TARI si paga. Si tratta di un sistema premiale che molti comuni laziali usano da anni con buoni risultati. Purtroppo a Tarquinia abbiamo tirato a campare, con un appalto per la raccolta rifiuti che ha mancato alla grande gli obiettivi previsti, cedendo per di più e inspiegabilmente alla ditta appaltatrice gli introiti ottenuti dal conferimento del materiale riciclato (plastica, vetro, metalli, carta…) invece di farli tornare ai cittadini sotto forma di sconti o investimenti.
Con la necessità attuale e improrogabile di un nuovo appalto, l’amministrazione Giulivi potrebbe dare una vera sterzata su un tema che tocca sia l’ambiente che le tasche dei cittadini, ma il silenzio con cui tutto si muove nelle segrete stanze non lascia sperare in niente di buono, perché, ribadiamo, serve il sia il coinvolgimento dei cittadini sin dalla ricerca delle soluzioni, che l’umiltà di essere bravi a “copiare” i comuni virtuosi presi a modello in tutta Italia, come ad esempio Capannori in Toscana. Capannori, che con i suoi 46mila abitanti è all’avanguardia per le buone pratiche di gestione dei rifiuti, ha superato l’81% nella differenziata e persegue costantemente un’economia circolare. A Capannori è in funzione una raccolta porta a porta spinta e viene applicata una tariffazione differenziata in base ai materiali, il tutto abbinato a centri per il riuso ed il riciclo, per dare la possibilità di riparare e riutilizzare tutto ciò che può avere una seconda vita e sarà destinato ad essere venduto in un emporio o donato alle famiglie bisognose. Infine, un cenno alla corretta gestione della frazione umida, uno dei nodi della questione rifiuti, perché dopo che i cittadini l’hanno pazientemente separata, devono pagare un salatissimo conto per il suo conferimento. Una soluzione alternativa possibile è contenuta in una recentissima delibera della Regione Lazio di 2 settimane fa, finalizzata a coinvolgere gli agricoltori nella gestione della frazione umida (FORSU) anche con incentivi economici. Noi, come sempre siamo a disposizione dell’amministrazione e dei cittadini per dare il nostro contributo e condividere le idee su cui lavoriamo da anni.
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