lunedì 11 novembre 2019

Trasporto scolastico: ecco i perché del nuovo regolamento

Vista l’assoluta mancanza di comunicazione da parte di una maggioranza che, ad oggi, stenta a partire nella sua azione politica, mi rivolgo a quanti in questi giorni non hanno compreso il voto favorevole del Movimento 5 Stelle al nuovo regolamento del trasporto pubblico scolastico.
L’approvazione in Consiglio Comunale del nuovo regolamento per il trasporto scolastico, con le modifiche imposte da norme statali recenti che non consentono più di erogare lo scuolabus senza oneri per le famiglie che ne fanno uso, ha visto la partecipazione attenta del M5S, che si è fatto carico, come sempre, di pensare a tutti i cittadini, sia a quelli che usufruiscono del servizio sia alla stragrande maggioranza di loro che pur partecipando alla spesa, non ne beneficiano.
Per l’amministrazione Giulivi si è trattato solo di un passaggio burocratico, per noi del Movimento 5 Stelle c’è di più. Abbiamo voluto cogliere l’occasione per dire la nostra in tema di trasporto scolastico e, pur dalla minoranza, partecipare attivamente a regolamentare il servizio anche nella fase più difficile, quando si mettono le mani nelle tasche dei cittadini, ponendoci degli obiettivi: 1) costo quasi zero per chi si trova in difficoltà economiche (sono previste riduzioni fino al 90%); 2) favorire l’utilizzo del servizio soprattutto a chi si trova molto distante dal plesso scolastico; 3) cogliere l’occasione per una riflessione collettiva e soprattutto partecipata affinché il bene comune “trasporto scolastico” sia finalizzato a rispondere da una parte alle esigenze delle singole famiglie ma dall’altra diventi uno strumento per rendere la città più vivibile.
I criteri che abbiamo approvato rispondono a tutti e tre i nostri obiettivi e abbiamo fatto la nostra parte per migliorarli in modo significativo in commissione, assumendoci delle responsabilità, cosa che alcune forze politiche di minoranza (che gracchiano continuamente sui mezzi d’informazione alla ricerca di facili consensi) non fanno, sia in questo caso sia quando scelgono la “via della fuga” dal consiglio comunale di fronte a temi vitali come centrale a biogas e inceneritore.

Andrea Andreani

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