Tarquinia – La maggioranza ritira la proposta di regolamento per l’uso della Sala Consigliare, incalzata dalle ragioni del M5S che hanno evidenziato un regolamento non conforme ai principi sanciti nell’art. 1 dello Statuto Comunale e fatto di fretta.
Nel Consiglio precedente, maggioranza e opposizione piddina avevano bocciato la mozione presentata dal consigliere Cesarini (M5S), in quanto ritenevano importantissimo il passaggio in commissione, ma poi così non è andata: la squadra di Mencarini si è presentata in consiglio con un regolamento già pronto e non condiviso dalle altre forze politiche, ed il risultato è stato il ritiro della delibera per ridiscutere tutto in commissione (questa volta lo speriamo vivamente).
Giovedì sera, è evidentemente trapelata l’inesperienza della nuova maggioranza che ha necessitato di un secondo incontro consigliare per capire l’importanza di ascoltare un’opposizione costruttiva. Una differenza comunque palese rispetto alla totale chiusura della precedente amministrazione, che non ha mai promosso la partecipazione, timorosa della voce dei cittadini e dei suoi rappresentanti. Il consigliere Cesarini ha evidenziato che, un conto è l’uso generico della Sala Consiliare per qualunque attività non politica e un conto è restituire ai cittadini un diritto democratico fissato dallo Statuto, per il quale l’Amministrazione deve agire “garantendo e promovendo la partecipazione democratica dei cittadini”. Da leggere: “tappeti rossi per agevolare la partecipazione”.
All’attuale maggioranza imputiamo di non aver prestato da subito, la dovuta attenzione ad una rivendicazione non di parte del M5S, perché a vantaggio di tutti i cittadini, e di essersi infilata nella situazione sempre un po’ mortificante di dover ritirare una delibera.
Abbiamo apprezzato il silenzio del consigliere Olmi, segno che ha sortito l’effetto dovuto avergli ricordato la sua dichiarazione di voto favorevole del 2011 ad una mozione dell’allora consigliere Marco Tosoni, analoga a quella da noi presentata lo scorso 13 luglio. Ci aspettiamo invece che il sindaco inizi a partecipare al dibattito durante i consigli, e che non faccia “scena muta” delegando ogni intervento al presidente del consiglio Bergonzini.
Non siamo quelli dei no a prescindere, la nostra estrazione non è ideologica, votiamo le proposte, condizionati unicamente dalla voglia di cercare il bene per la nostra città.
La città ha bisogno di nuovi stimoli e vigileremo attenti sull’operato dell’amministrazione, come richiestoci da chi ha creduto in noi e come si addice alla prima forza politica di Tarquinia. Fiato sul collo ma costruttivo, come in questo caso.
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